"Da noi in Serbia si dice che non si puo’ essere piu’ cattolici del Papa, io sono qui da due anni e non posso convincere i romanisti che sono romanista, ma ognivolta che scendo in campo cerco di dare il massimo: a volte il mio massimo e’ sufficiente, altre volte meno, ma la cresta non l’abbasso davanti a nessuno, questo e’ poco ma sicuro".
Aleksander Kolarov, intervistato da Dazn, non si lascia intimidire. L’esterno serbo e’ finito spesso nel mirino dei tifosi giallorossi ma fa spallucce e pensa alla prossima gara col Sassuolo, la prima dopo l’ufficialita’ dell’addio a fine stagione di De Rossi. "Daniele lo considero un fratello – racconta – Ne ho vissute tante di persone nella mia vita, ma di appassionate di una squadra come lui non ne ho conosciute altre. Io sono un tifoso della Stella Rossa e non ho avuto la fortuna di giocare la’ perche’ le ambizioni erano troppo diverse, lui invece ha potuto giocare per la squadra che ama.
Durante l’anno abbiamo parlato spesso delle nostre carriere, io ho quasi 34 anni e lui a luglio ne fa 36, quindi la maggior parte ormai ce l’abbiamo alle spalle: lui sperava di chiudere qui la sua carriera. Poi sapete tutti com’e’ andata, la societa’ ha deciso quello che ha deciso e lui ha gia’ spiegato tutto in conferenza, ma secondo me e’ tra qualche mese, quando iniziera’ la nuova stagione, che tutti ci renderemo conto di cosa e’ stato Daniele De Rossi per la Roma".