La squadra italiana di fioretto maschile composta da Giorgio Avola, Daniele Garozzo, Andrea Cassarà e Alessio Foconi ha conquistato la medaglia di bronzo, ai campionati del Mondo di Budapest. Salgono così a quattro i successi: Budapest nel 2013, Mosca nel 2015, Lipsia 2017 e Wuxi 2018. Due i bronzi: Kazan nel 2014 e Budapest 2019.
Da sottolineare che la squadra italiana protagonista di questi successi ha sempre visto la presenza in squadra del modicano Giorgio Avola unitamente al bresciano Cassarà. Il Campionato del Mondo appena concluso con la presenza di ben 36 squadre, ha visto l’Italia cominciare dal tabellone dei sedicesimi con l’agevole vittoria per 45/22 sul Messico. Agli ottavi di finale si affrontava la Danimarca superata per 45/29. Quarti di finale che riproponevano la sfida dell’ultima gara di Coppa del Mondo a San Pietroburgo, dove la sorprendente squadra di Hong Kong aveva superato per una stoccata l’Italia. Tutta un’altra storia quella vista a Budapest, dove gli azzurri scesi in pedana con la massima concentrazione vincevano 45/28 dando dimostrazione di netta superiorità. La semifinale vedeva ripetersi l’eterna sfida Italia – Francia, con la nostra squadra che partiva subito bene portandosi 10/6 dopo i due primi incontri.
Poi uno strepitoso Pauty superando prima 9/3 Foconi e poi 5/0 Cassarà annichiliva gli azzurri che non riuscivano a reagire e a recuperare il gap. Relegati alla finalina per il bronzo, Avola Cassarà Garozzo e Foconi ritrovando motivazione e forza di volontà dimenticavano in fretta la sconfitta e affrontavano con il giusto piglio la Russia, con il remake dell’incontro per il bronzo degli Europei di un mese fa, vincevano l’agognata medaglia dominando per 45/32. Medaglia di bronzo che regala all’Italia punti preziosi per la qualificazione olimpica di Tokyo2020, grazie ai quali mantiene la seconda posizione nel ranking internazionale dietro ai neo Campioni del Mondo degli Stati Uniti, e con la possibilità di affrontare le altre quattro gare a squadre della prossima stagione valevoli per la qualifica olimpica con relativa tranquillità.