Il tema dei migranti diventa il nuovo terreno di scontro all’interno del Governo, con il botta e risposta tra il premier Giuseppe Conte e il ministro e vice premier Matteo Salvini. In una lettera aperta, infatti, il presidente del Consiglio prendendo spunto dal caso Open Arms, accusa il
leader della Lega di "sleale collaborazione", di "slabbrature" e "strappi istituzionali" determinati anche "dalla ossessiva concentrazione nell’affrontare il tema dell’immigrazione riducendolo alla formula ‘porti chiusi’". Poi, facendo esplicito riferimento alla crisi di governo, Conte sottolinea come "siamo ormai agli sgoccioli di questa nostra esperienza di governo. Abbiamo lavorato fianco a fianco per molti mesi e ho sempre cercato di trasmetterti i valori della dignita’ del ruolo che ricopriamo e la sensibilita’ per le istituzioni che rappresentiamo.
La tua foga politica e l’ansia di comunicare, tuttavia, ti hanno indotto spesso a operare ‘slabbrature istituzionali’, che a tratti sono diventati veri e propri ‘strappi istituzionali’". A stretto giro e’ arrivata la replica del vice premier: "leggo con stupore che Lei mi rimprovera una ‘ossessione’ per i ‘porti chiusi’, parla di rabbia, slealta’, ansia, foga e altro ancora. Sono stato leale e sempre lo saro’ nel pieno rispetto di ogni carica istituzionale e, prima di tutto, nei confronti dei cittadini che incontro e che mi chiedono di intervenire. Confesso la mia ‘colpa’, caro presidente, la mia ‘ossessione’ nel contrastare ogni tipo di reato compresa l’immigrazione clandestina. Faccio il ministro per difendere i confini, la sicurezza, l’onore, la dignita’ del mio Paese. Con me i porti sono e rimarranno chiusi ai trafficanti e ai loro complici stranieri".