Togliere il crocifisso dalle scuole offenderebbe i sentimenti degli italiani. Intervento di Tania Pontrelli e Luca Tantino del direttivo regionale di Diventerà Bellissima contro il parere del Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, secondo il quale dovrebbe essere tolto il Crocifisso dalle aule scolastiche in difesa di una presunta laicità.
Probabilmente il Ministro sconosce una decisione del 2006 del Consiglio di Stato, che a proposito recita: "Si deve pensare al crocefisso come ad un simbolo idoneo ad esprimere l’elevato fondamento dei valori civili che sono poi i valori che delineano la laicità nell’attuale ordinamento dello Stato. Nel contesto culturale italiano, appare difficile trovare un altro simbolo, in verità, che si presti, più di esso, a farlo. Il Crocifisso è certamente un simbolo religioso, ma è un simbolo italiano ed occidentale in cui si concentrano solidarietà, altruismo disinteressato, uguaglianza nella meritocrazia, difesa degli ultimi. Valori civili, per l’appunto. Valori presenti in Costituzione. La stessa su cui ha giurato il Ministro. Non c’è da scandalizzarsi, dunque, se il Crocefisso è presente nelle aule scolastiche. Insegna più il rispetto e la comprensione dell’altro l’effigie di un Uomo in croce, rispetto ad una parete bianca, amorfa, di una Istituzione che rinuncerebbe ad una precisa identità.
Siamo in presenza delle solite dichiarazioni d’impatto che fanno notizia per 48 ore e poi cadono nel dimenticatoio. In un’Italia che non riescono a interpretare, che non sanno interpretare se non nella parte largamente minoritaria sensibile a fredde alchimie di palazzo. Al Ministro dedichiamo un aforisma di Couchoud: " Tutto ciò che si è fatto in Occidente durante tanti secoli, si è fatto all’ombra gigantesca della croce", concludono Tania Pontrelli e Luca Tantino.