Muos operativo Niscemi va alla guerra. Abbiamo preferito mantenere nel nostro titolo la frase amaramente ironica della nota stampa del movimento No Muos locale, certamente non per suscitare allarmismi inutili ma per riflettete su scenari bellici che, volenti e nolenti, si potrebbero comunque aprire dopo che, come si legge nel comunicato in questione “la Lockheed&Martin, impresa costruttrice del MUOS, ha emesso il 21 ottobre scorso un comunicato con il quale viene resa nota in tutto il mondo l’entrata in piena attività militare del sistema MUOS”.
E, alla luce di tale affermazione, il movimento No Muos ha buon gioco nell’affermare “il comunicato non dice nulla di nuovo, ma si limita a ribadire concetti che andiamo scrivendo e gridando da oltre 10 anni, e cioè che il MUOS altro non è che uno strumento tecnologico fondamentale per condurre operazioni di guerra in ogni angolo del Pianeta”. Sempre citando il comunicato della Lockheed&Martin, in esso si ribadisce “le funzionalità di comunicazione avanzate del MUOS sono completamente disponibili per l’ambiente di guerra tattica”. Da qui la provocatoria affermazione del movimento di opposizione all’installazione, ovvero “Niscemi è entrata ufficialmente in guerra, ovunque ci sia una presenza militare USA essa si serve del MUOS per la conduzione delle operazioni”.
La nota stampa del movimento No Muos poi prosegue “appare ormai chiaro, se ce ne fosse ancora bisogno – ma ci riferiamo a quanti non hanno voluto né vedere né sentire – come alla Sicilia, e a Niscemi in questo caso, sia stato imposto un ruolo di territorio al servizio delle più sporche politiche di aggressione imperialistica; da qui ogni giorno si fanno guerre contro popolazioni inermi, guerre che mietono vittime civili innocenti, che provocano esodi di massa, che uccidono le aspirazioni alla pace e alla libertà di milioni e milioni di persone. Nessuno che viva a Niscemi, in Sicilia, in Italia, può dire di non essere coinvolto. L’unico modo per svincolarsi da questa scelta liberticida, è quello di rafforzare il fronte della protesta”.
Infine il No Muos di Ragusa conclude “l’Ammiraglio Becker della Marina Militare USA, ha dichiarato che “le controversie con i residenti sono state risolte del tutto”; non spiega però come siano state “risolte”: una fortissima repressione contro gli attivisti, campagne di propaganda senza pudore, politiche di favori, pressioni d’ogni tipo verso la popolazione, le istituzioni, i tribunali… Eppure noi siamo ancora qui, non abbiamo mai smesso di lottare, e se per gli USA il capitolo “opposizione al MUOS” sembra chiuso, noi ci sentiamo di ribadire che la lotta alla guerra, oggi più che mai, ha in Niscemi uno dei santuari più pericolosi, perché questo territorio è coinvolto, suo malgrado, in decisioni che non ha mai accettato, e lo ha dimostrato in anni di dura opposizione. E siamo sicuri che continuerà a dimostrarlo”. Infondate ed eccessive le preoccupazioni del movimento No Muos? Chissà. Ma una riflessione sarebbe opportuna farla. (da.di.)