A cinque anni dal debutto, dopo oltre 300 repliche nei più importanti festival e teatri nazionali ed internazionali e oltre 300.000 spettatori, continua con successo la tournée dello spettacolo con cui l'attore palermitano e la regista salentina rendono omaggio ad uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi, portando in scena la sua opera chiave. Enrico Lo Verso, dopo dieci anni di assenza dalle scene, cinque anni fa scelse di tornare a teatro per dar corpo e voce ai personaggi di uno dei più celebri romanzi del suo conterraneo Luigi Pirandello, UNO NESSUNO CENTOMILA, nell’adattamento proposto e diretto da Alessandra Pizzi (che ne è anche la produttrice, con la sua Ergo Sum). A cinque anni dal debutto (il 29 luglio 2016 a Lecce), dopo 300 repliche nei più importanti festival e teatri nazionali ed internazionali e oltre 300.000 spettatori, continua la tournée dello spettacolo con cui l'attore palermitano e la regista salentina rendono omaggio ad uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi, portando in scena la sua opera chiave.
UNO NESSUNO CENTOMILA, inserito nel programma dell’Estate Iblea 2021 proposta dall’Amministrazione comunale, sarà in scena il 5 settembre 2021, alle ore 21, sul palco del castello di Donnafugata. I biglietti sono acquistabili nei punti vendita Ciaotickets Viale tenente Emanuele Lena, 59 – 97100 Ragusa (RG) Tel. +39 0932 712548. Tabaccheria Spadaro Maria c/o Interspar Le Dune Via Giorgio La Pira, 21, 97100 Ragusa (RG) Tel. +39 0932 258542. Per informazioni sullo spettacolo: ERGO SUM PRODUZIONI 3279097113.Acclamato dalla critica e dal pubblico soprattutto dei più giovani, lo spettacolo nel 2018 ha ricevuto a Busto Arsizio il “Premio Delia Cajelli per il Teatro”, nell'ambito della Seconda Edizione delle Giornate Pirandelliane promosse dall'associazione Educarte in collaborazione con il Centro Nazionale Studi Pirandelliani di Agrigento. Nella 2017, invece, ha vinto il Premio Franco Enriquez per la migliore interpretazione e la migliore regia.
UNO NESSUNO CENTOMILA, realizzato in occasione dell’ottantesimo anniversario della morte di Pirandello, è l’adattamento teatrale della storia di un uomo che sceglie di mettere in discussione la propria vita a partire da un dettaglio minimo, insignificante. Il pretesto è un appunto, un’osservazione banale che viene dall’esterno. I dubbi di un’esistenza si dipanano attorno ad un particolare fisico. Le cento maschere della quotidianità lasciano il posto alla ricerca del Sé autentico, vero, profondo. L’ironia della scrittura rende la situazione paradossale, grottesca, accentua gli equivoci. La vita si apre come in un gioco di scatole cinesi e nel fondo è l’essenza: abbandonare i centomila per cercare l’uno, a volte può significare fare i conti con il nessuno. Ma forse è un prezzo che conviene pagare, pur di assaporarla, la vita. “Avrei voluto che Pirandello fosse vivo – spiega Alessandra Pizzi, per mostrargli la grandezza della sua parola e l’attualità del suo pensiero che immobilizzano il pubblico ad ogni spettacolo e chiedergli se fosse mai stato consapevole delle conseguenze che avrebbe potuto produrre la tumultuosa portata di quel suo messaggio.
Di qui l’idea di una nuova ed originale messa in scena volta a rendere la perennità del pensiero pirandelliano, l’atemporalità del protagonista uomo di ieri, di oggi, di domani”. In forma di monologo, il testo è affidato al racconto e alla bravura interpretativa di Enrico Lo Verso che, dopo anni di assenza dal teatro, è tornato sul palcoscenico per dar vita ad un contemporaneo Vitangelo Moscarda, l’uomo “senza tempo” e ai personaggi del romanzo pirandelliano, in un allestimento minimale ma mutevole in ogni contesto. Una sorta di seduta psicoterapeutica da cui si viene irrimediabilmente attratti, per affondare le mani nella propria mente, inconsapevoli degli scenari che potrebbero aprirsi.“Obiettivo è raccontare al pubblico il valore di un testo classico e la sua funzione di insegnamento perenne. In questi anni di tournèe abbiamo raccolto testimonianze di giovani spettatori che dopo aver visto lo spettacolo, hanno scelto di laurearsi con una tesi su Pirandello, o di librerie cittadine che giorni prima della messa in scena hanno venduto tutte le scorte (e i riassortimenti) del romanzo. Perché se il teatro non ha la presunzione di insegnare nulla a nessuno, deve almeno tendere a creare occasioni di riflessione” dice Alessandra Pizzi.