Ragusa – In scena in questi giorni, dall’8 al 12 dicembre, al Teatro Marcello Perracchio di Ragusa, i “Sei personaggi in cerca di autore” di Pirandello a cura della Compagnia Godot che ancora una volta si cimenta con il teatro dell’autore sicilliano. Si tratta di una nuova produzione della compagnia teatrale ragusana e a calcare il palcoscenico del teatro intitolato allo scomparso attore nostro concittadino, saranno Vittorio Bonaccorso nel ruolo del Padre, Federica Bisegna che sarà la Madre, Andrea Di Martino interpreterà il Figlio, Federica Guglielmino sarà la Figliastra mentre Lorenzo Pluchino sarà il Capocomico. Ma tutti gli attori della compagnia sono coinvolti perché interpretano gli altri personaggi usciti fuori dalla straordinaria fantasia di Pirandello. Dunque ancora una sfida, una prova che stimola ed emoziona i bravi attori della compagnia, che riescono a trasmettere ad ogni loro esibizione l’amore e l’impegno che dedicano verso questa nobile arte. Ma non solo Pirandello in questo mese di dicembre che vedrà la compagnia impegnata nelle manifestazioni natalizie del Comune di Ragusa per il “Natale Barocco”.
Saranno infatti presenti con la seconda edizione di “Dischiusi” il 18 e 19 dicembre e 1 e 2 gennaio dalle ore 18.30 alle 21. Per l’occasione l’interno dei negozi sfitti di via Roma si trasformeranno in teatro e accoglieranno grandi e piccoli per assistere a due nuove edizioni, “Il mercatino delle Usate Memorie” e “La bottega della speranza”. Invece domenica 12 dicembre a Ragusa in via Roma, ed ancora il 19 dicembre al porto turistico di Marina di Ragusa e il 2 gennaio a Ragusa Ibla nella casa di Babbo Natale, sempre dalle ore 11, la compagnia ragusana è pronta ad allietare i piccoli spettatori con “Il Raccontafiabe” da Luigi Capuana, sempre con la regia di Vittorio Bonaccorso e una particolarissima messa in scena molto interattiva. Inoltre Godot augurerà buone feste natalizie al suo pubblico domenica 26 dicembre presso il Teatro Perracchio di Ragusa con lo spettacolo musicale per bambini “Natale a Teatro: a ordir … sorrisi”, omaggio a Rodari a cura di Federica Bisegna, che ne cura anche i costumi, e con la regia di Vittorio Bonaccorso mentre dal 4 al 9 gennaio la compagnia sarà impegnata con “Il sentiero fantastico” e “Note da favola” alla Maison G.o.D.o.T., senza dimenticare il “Delivery Teatro”, (sempre disponibile per tutti) a Villa Tina prima di Natale per i più anziani.
Tornando al capolavoro pirandelliano, “Sei personaggi in cerca d’autore” è molto probabilmente il dramma più famoso di Luigi Pirandello ed è un’opera di contrasto e rottura, considerata un testo capitale della drammaturgia universale. Nella particolarissima opera pirandelliana le storie dei personaggi incontrano gli attori aprendo però un contrasto insanabile. Gli attori descritti nel testo, nonostante gli sforzi, non riescono a rappresentare il dramma reale di questi sei personaggi (un Padre, una Madre, il Figlio, la Figliastra, il Giovinetto e la Bambina), le loro essenze, i loro sentimenti fondamentali. Sulla scena tutto appare forzato e finto, fino alla scena finale in cui la tragedia si traduce in una non rappresentabilità della vita autentica. Ed è lo stesso regista attore Vittorio Bonaccorso a sintetizzare il significato prodondo dell’opera. “In Sei personaggi in cerca d’autore, Pirandello smonta la ricerca della tanto agognata verità del personaggio da parte dell’attore: quest’ultimo, infatti, non può mai divenire una sola unità con il primo. Per tale motivo, Sei personaggi è una delle opere più moderne del ‘900, perché attua la disintegrazione dello spazio teatrale e la scomposizione delle forme drammatiche attraverso il “teatro nel teatro”. I personaggi del dramma appaiono reali al pubblico e non c’è immedesimazione; sembrano appartenere a quello che è il teatro “epico” di Brecht.
L’invenzione più straordinaria di Pirandello, che verrà poi ripresa da tante opere teatrali e cinematografiche a venire, sta nel fatto che ad un certo punto la scena viene rubata agli attori dai personaggi, i quali vogliono raccontare le loro vicende personali”. Ma altra grande provocazione del maestro Pirandello è quella di mettere in scena un dramma familiare, in cui sei individui, un Padre, una Madre, il Figlio, la Figliastra, il Giovinetto e la Bambina, vivono conflitti esasperati grazie ai quali, riprendendo le parole del regista, “l’autore coglie l’opportunità di analizzare l’istituzione più importante della società umana, la famiglia, portando ai massimi livelli il senso di alienazione e di solitudine alle quali non c’è soluzione, con la ripetizione senza fine dell’angoscia delle colpe, o di quell’inferno che “siamo noi” (anticipando Sartre). (daniele distefano)