Avrebbe sparato al figlio a bruciapelo da distanza ravvicinata. Prima un colpo alla testa, poi altri 8 quando era già a terra. Dietro l’omicidio di Vincenzo Gabriele Rampello, il giovane di 24 anni ucciso a Raffadali, nell’Agrigentino, dal padre, Gaetano, un poliziotto in servizio al Reparto Mobile Catania, che è stato fermato dai carabinieri, ci sarebbero state continue liti. Il giovane, che, secondo le prime informazioni pare soffrisse di problemi psichici e che aveva precedenti per stalking, è stato freddato in pieno centro, in piazza Progresso. A riprendere l’esecuzione le telecamere installate dal Comune. L’agente, assistito dal suo legale Daniela Posante, ha reso una piena confessione ai carabinieri del Nor della compagnia di Agrigento.
Raffadali: poliziotto uccide il figlio in pieno centro
Poco prima di interrogarlo il pubblico ministero Chiara Bisso aveva fatto disporre l’esame dello stub. Rampello ha inquadrato il delitto nel profondo disagio vissuto all’interno della famiglia per le condizioni di salute del ragazzo che aveva delle fragilità psicologiche e che, per tre anni, secondo il racconto del padre, era stato ricoverato in una struttura specializzata. “Gli davo 600 euro al mese – ha detto Gaetano Rampello – ma non gli bastavano mai, mi picchiava e minacciava sempre per i soldi“. Questa mattina l’ennesima lite, per strada, dove padre e figlio si erano incontrati in seguito all’ultima richiesta di denaro.