Ragusa – Una storia delicata e divertente capace di raccontare un tema complesso come quello del razzismo nell’America del Dopoguerra. Se poi è interpretata dalla bravissima ed elegante Milena Vukotic ha un valore aggiunto. Dopo il Pulitzer e quattro Oscar al cinema, «A spasso con Daisy» ha funzionato benissimo anche a teatro.
Se ne sono accorti ieri sera gli spettatori presenti al Duemila di Ragusa che hanno applaudito i protagonisti della rappresentazione inserita nel calendario di “Teatro in Primo Piano”.
L’anziana signora Daisy, nell’adattamento di Mario Scaletta, con la regia di Guglielmo Ferro, ha colpito nel segno. La protagonista, interpretata da Milena Vukotic, nota al grande pubblico come «la signora Pina» nei film di Villaggio, ma attrice di lungo corso anche a teatro, è una maestra in pensione, una ricca ebrea che vuole apparire povera.
«Una donna dal piglio forte: ironica, diretta, scontrosa, capricciosa, avara – ha spiegato il regista – È vitale e indipendente nonostante l’età ed è assolutamente maldisposta verso la decisione presa dal figlio Boolie di assumerle un autista. Daisy non vuole in casa qualcuno che tocchi le sue cose, che la privi del gusto di guidare, che la faccia vedere in giro accompagnata da uno chauffeur come fosse una donna ricca.
Per fortuna Hoke, l’autista di colore affezionato e analfabeta, è paziente e capace di sopportare tutte le stranezze della vecchia signora e di rimanere dignitosamente in disparte. Giorno dopo giorno la diffidenza lascia il posto a un rapporto tra battibecchi e battute pungenti che cela in realtà un affetto profondo». Il messaggio è chiaro: l’amicizia profonda nasce nonostante pregiudizi e classi sociali, tutto con l’ironia e i toni della commedia.
Sul palco anche Salvatore Marino e Maximilian Nisi che hanno retto benissimo il confronto con un mostro sacro come la Vukotic che, all’età di 87 anni, ha tenuto benissimo la scena.
E poi, nel finale, i ringraziamenti con la bandiera della pace per lanciare un messaggio universale di fratellanza e di amicizia, mettendo al bando ogni tipo di guerra. “Un altro grande momento di teatro – dicono da Angelo Cascone e Carlo Nobile di Ac eventi – che ci spinge a guardare lontano nonostante il momento molto complesso”.