Bonus facciate al 90% per balconi fino al 31 dicembre 2021 poi cambia. Il bonus facciate per balconi e fregi al 90% fino a dicembre 2021 poi nel 2022 cambia, vediamo come. Il bonus facciate ha avuto una proroga per il 2022 con la nuova Manovr. In un primo momento il governo Draghi intendeva sospendere con la fine di quest’anno m poi ne è stata decisa la proroga. Il bonus dunque resta per tutto il 2022, ma con una importante modifica: il prossimo anno il credito d’imposta scenderà dal 90% al 60%. Dunque, dal 2022, salve modifiche dell’ultima ora, il privato consumatore che vorrà beneficiare della detrazione del 90% delle spese in dichiarazione dei redditi dovrà eseguire i bonifici (parlanti) entro il 31 dicembre 2021. Inoltre, dal prossimo anno (presumibilmente non prima di febbraio), è prevista la redazione di un listino prezzo unico delle opere valido per tutta Italia, al quale si dovrà attenersi per poter accedere al bonus.
Una complicazione necessaria per evitare le truffe dei prezzi gonfiati che andrà però ad aggiungersi alle altre incombenze burocratiche. Meglio dunque, per chi può permetterselo e trova una ditta ancora disponibile, iniziare i lavori ora. Quelli limitati ai balconi e ai fregi, per esempio, hanno una tempistica di esecuzione più veloce. L’agevolazione, che esiste dal 2020, ha riqualificato dal punto di vista energetico molti edifici sia storici che moderni, ma anche migliorato, come scrive il sito del ministero della Cultura, il «decoro urbano». Il bonus facciate infatti spetta anche per chi decide di fare interventi esclusivamente mirati al restauro di balconi, cornicioni, fregi e ornamenti, senza doversi imbarcare necessariamente in un lavoro impegnativo com’è quello del cappotto termico.
Bonus facciate e balconi: come funziona
La legge di Bilancio ha aggiornato la legge 160 del 27 dicembre 2019: all’articolo 8 si riferisce all’incentivo alla ristrutturazione delle facciate parlando di interventi di «pulitura o tinteggiatura esterna, finalizzati al recupero o restauro della facciata». Come detto, sono ammessi al beneficio anche gli interventi su balconi, ornamenti e fregi, compresi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna. Nella risposta del 23 giugno 2020, n. 191, infatti, è stato chiarito che il bonus facciate si applica «anche agli interventi di restauro dei balconi, senza interventi sulle facciate». La detrazione in questo caso spetta per il consolidamento, ripristino, inclusa la pulitura e la tinteggiatura della superficie (sia del parapetto in muratura che della ringhiera in metallo). Idem per il rinnovo degli elementi che costituiscono lo stesso balcone (come le ringhiere), la rimozione e il rifacimento della pavimentazione del balcone e delle parti ammalorate dei sotto-balconi e dei frontalini. Il bonus non spetta, invece, per gli interventi effettuati sulle facciate interne dell’edificio, cioè ad esempio quelle che danno sul cortile interno del condominio, ovvero quelle che non sono visibili da una strada di passaggio pubblico. La detrazione va poi ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Non sono infine previsti tetti massimi di spesa e non c’è un limite massimo di detrazione.
Bonus facciate: ecco quando spetta
Il Bonus facciate è previsto per gli edifici che si trovino nelle zone A e B individuate dall’articolo 2 del decreto n. 1444/1968 del Ministro dei lavori pubblici:
la zona A include le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi;
la zona B include le altre parti del territorio edificate, anche solo in parte, considerando tali le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non è inferiore al 12,5% della superficie fondiaria della zona e nelle quali la densità territoriale è superiore a 1,5 mc/mq.
Bonus facciate: come cambia nel 2022
Come detto, il bonus facciate è stato rinnovato per il 2022 con una riduzione al 60%. Fino al 31 dicembre prossimo, però, i privati cittadini possono continuare a beneficiare della detrazione del 90% delle spese sostenute quest’anno purché saldino le fatture tramite bonifico parlante entro quella data. Questo, «indipendentemente dallo stato di completamento dei lavori previsti» (sono escluse dunque le ditte perché applicano il principio di competenza, ovvero si basano sulla data in cui i lavori sono stati eseguiti e accettati dal committente, indipendentemente dal fatto che siano stati già pagati). Ovviamente, per avere il rimborso del 90% della spesa di lavori ancora non terminati, e iniziare a detrarre la prima delle 10 quote annuali già nella dichiarazione del modello 730/2022 o redditi PF 2022, si dovrà pagare tutto il preventivato, con la consapevolezza che la ditta potrebbe risultare anche inadempiente.
Bonus facciate: sconto in fattura
I tempi della detrazione al 90% del bonus facciate cambiano se si opta per lo sconto in fattura (leggi qui come funziona lo sconto in fattura). La cessione del credito e lo sconto in fattura immediato sono secondo l’ultima bozza della legge di Bilancio effettivi fino alla fine del 2024. Ma per ottenere la detrazione massima del 90% (anziché rientrare in quella del 60%) basta limitare il pagamento entro l’anno al 10% delle spese fatturate (come è stato ampiamente chiarito in vari question time parlamentari). Ovvero, a quel 10% non coperto dallo sconto (90%). Questo perché le spese si considerano interamente pagate nel momento in cui, grazie al principio di cassa, viene saldata la parte non soggetta a sconto (risposta dell’8 febbraio 2021, n. 90). Ovviamente, la fattura emessa entro la fine dell’anno dovrà comunque riguardare il totale delle spese per i lavori, indicando anche lo sconto.