ROMA – Migliorano i prezzi medi dell’energia elettrica per i consumatori domestici, scendono i consumi di gas ma con prezzi più alti della media Ue, una spesa media di 317 euro l’anno per la famiglia tipo di 3 persone e una frammentata governance del settore rifiuti. Questi i principali dati che emergono dalla Relazione Annuale di Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), una fotografia dei servizi pubblici nel Paese nel 2020, un anno influenzato dall’impatto nazionale e internazionale della pandemia da Covid, con un quadro mutato nel 2021, grazie alla ripresa delle economie. ’’I numeri del 2020 mostrano l’effetto della pandemia sul livello dei consumi e prezzi – afferma il presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini – ma al tempo stesso la buona resilienza dei sistemi dell’energia e dell’ambiente che, mentre garantivano continuità del servizio ai cittadini, sono stati capaci di porre le basi della ripresa che stiamo vivendo in queste settimane.
L’azione dell’Autorità ha supportato questi equilibri e da ora in poi sarà a disposizione degli organismi che presiedono l’utilizzo efficiente delle risorse del Pnrr sul territorio, garantendo il quadro di regole adatto ad operazioni straordinarie’’.I prezzi medi dell’energia elettrica per i consumatori domestici italiani mostrano per il 2020 un deciso miglioramento rispetto agli altri paesi dell’Area euro, in termini sia di prezzi al lordo degli oneri e delle imposte, sia di prezzi netti, mentre in Germania si registrano quelli più alti. Il 2020 segna anche per le imprese un miglioramento della situazione per tutte le classi, i prezzi medi italiani al lordo degli oneri e delle imposte continuano, come oramai da anni, a non essere quelli più elevati tra i principali paesi europei.
I consumatori industriali di energia elettrica del nostro Paese pagano prezzi più convenienti rispetto agli omologhi tedeschi, con differenziali negativi che si ampliano significativamente rispetto al 2019, fino al -33% e -43% per le classi IE e IF (erano -8% e -20% nel 2019). I consumi di energia elettrica – secondo il Rapporto – registrano una diminuzione del -6% (-1% nel 2019), dovuta principalmente alla straordinaria situazione pandemica verificatasi durante l’anno. La flessione ha interessato tutti i settori di consumo, in particolare il terziario e l’industriale, a eccezione di quello domestico dove si è registrato un aumento dei consumi del +2%. Nel 2020 il consumo netto di gas naturale è diminuito di 3 miliardi di metri cubi, attestandosi a 68,5 miliardi di metri cubi (-4,2% rispetto al 2019).I consumi del settore industriale sono calati del 2,2% e quelli della generazione termoelettrica del 3,1%.
’’Commercio e servizi’’ è il settore che più ha sofferto delle varie misure di contenimento che sono state adottate per rallentare la diffusione del virus (- 12,1% rispetto al 2019). Per gli stessi motivi, anche i consumi di gas legati ai trasporti hanno evidenziato un pesante cedimento, pari a -15,7%, mentre la perdita nei consumi del settore domestico è quantificabile in un -2,8%, in ragione di un favorevole andamento climatico. Anche nel 2020 i prezzi del gas naturale per i consumatori domestici italiani, comprensivi di oneri e imposte, sono stati più alti della media dei prezzi dell’Area euro per tutte le classi di consumo. I divari con la media dei prezzi lordi dell’Area euro sono tuttavia diminuiti rispetto all’anno precedente, come era già accaduto nel 2019. Negli ultimi anni le imprese industriali appartenenti alle tre classi a maggior consumo di gas hanno beneficiato di prezzi lordi più vantaggiosi rispetto a quelli medi dell’Area euro, con differenziali negativi, tuttavia, tendenzialmente in riduzione, almeno fino al 2018, mentre i prezzi per le prime classi erano più alti, con differenziali sostanzialmente stabili.Nel settore idrico attivati 15,5 miliardi di investimenti, realizzati il 98% circa degli interventi programmati, perdite in riduzione dal 43% al 41%; 317 euro/anno la spesa media per la famiglia tipo di 3 persone.
Frammentata la governance del settore rifiuti, con oltre 7.400 operatori registrati all’anagrafe dell’Autorità, 3523 gli enti territorialmente competenti; il metodo tariffario rifiuti copre oltre 48 milioni di abitanti. Le gestioni localizzate nel Nord Italia coprono quasi il 30% della popolazione nazionale, mentre il Sud Italia (comprese le Isole) raggiunge appena il 15%. Nel 2020 – secondo il Rapporto – sono stati erogati oltre 1,8 milioni di bonus alle famiglie bisognose per sconti su fornitura acqua, luce, gas, per oltre 232 milioni di euro, cifre destinate ad aumentare, con l’automatismo dello sconto in bolletta da luglio 2021. Nel 2020, infatti, hanno avuto accesso al bonus sociale elettrico 854.900 famiglie, delle quali 805.303 hanno avuto riconosciuto il bonus per disagio economico e 41.046 il bonus per disagio fisico; 543.963 famiglie hanno avuto accesso al bonus sociale gas; 461.334 famiglie hanno richiesto e ottenuto il bonus sociale idrico.
L’ammontare complessivo dei bonus erogati per il settore elettrico (per disagio economico e disagio fisico) e per il settore del gas è stato pari, rispettivamente, a circa 135,5 e 76,2 milioni di euro. Per il settore idrico sono stati erogati bonus per un totale di circa 20,4 milioni di euro. Nel 2020, 395.800 famiglie che hanno beneficiato del bonus idrico risultano anche beneficiarie dei bonus elettrico e gas, in aumento del 5,6% rispetto all’anno precedente.