Ricorre oggi il 26esimo anniversario della morte di padre Pino Puglisi, ucciso da Cosa nostra il 15 settembre 1993 a Palermo. Fitto il programma delle iniziative promosse per ricordare il prete antimafia, fondatore del centro di accoglienza Padre Nostro.
"Don Pino Puglisi, martire della Chiesa – ricorda il presidente del Senato, Elisabetta Casellati -, e’ stato un simbolo della lotta per dimostrare che anche nei territori piu’ difficili, nei quartieri piu’ a rischio, nelle strade piu’ esposte, un’alternativa alla mafia, alla connivenza e alla rassegnazione c’e’ sempre. Ed e’ quella della liberta’ e della legalita’. E’ stato ucciso proprio per questo, perche’ non potesse piu’ insegnarlo e fare da esempio e da guida soprattutto per quei giovani ai quali indirizzava principalmente la sua azione pedagogica. La sua perdita ci rattrista e ci addolora doppiamente, ancora oggi a 26 anni dal suo barbaro assassinio".
"La lezione piu’ importante che Padre Puglisi ci ha lasciato – aggiunge – e’ che le organizzazioni criminali temono la parola, il dialogo, la cultura, piu’ di ogni cosa. Sono queste le armi piu’ potenti ed efficaci che le istituzioni e la societa’ civile hanno in mano per sradicare definitivamente le mafie dal nostro Paese". "Dal seme che Pino Puglisi ha gettato negli anni del suo impegno evangelico e sociale – conclude il Presidente del Senato – e’ germogliata in Sicilia, e si e’ diffusa in tutto il Paese, la speranza che la mafia puo’ essere sconfitta. Una speranza che tutti, non soltanto magistratura e forze dell’ordine, abbiamo il dovere di alimentare ogni giorno con gesti e azioni concrete a testimonianza e a tutela della legalita’. Perche’ come lui stesso diceva: ‘Se ognuno fa qualcosa, allora si puo’ fare molto’".