Un atto di indirizzo che vincola le amministrazioni comunali attuali e future a rispettare la distanza di almeno centro metri tra uno stabilimento balneare e l’altro è stato presentato dalle opposizioni consiliari di Ragusa, gruppo 5 stelle in primis, nel corso dell’approvazione in aula del Pudm (Piano di utilizzo del demanio marittimo).
E il gruppo 5 stelle (Zaara Federico, Sergio Firrincieli, Antonio Tringali, Giovanni Gurrieri e Alessandro Antoci) non solo rivendica il risultato ottenuto ma critica fortemente l’operato della Regione Siciliana in materia di regolamentazione delle zone balneari. Ecco la ricostruzione dei fatti che ne fa il gruppo pentastellato “la seduta con tale ordine del giorno era stata calendarizzata per il 15 maggio. L’arrivo di un decreto assessoriale della Regione ha fatto sì che l’assessore al ramo dell’ente di palazzo dell’Aquila lo presentasse ieri mattina in commissione per poi approdare in aula il pomeriggio stesso, con la conseguente votazione.
Il dato politico rilevante ha a che vedere con la scellerata e quanto mai inopportuna decisione della Giunta Musumeci. L’intento è forse quello di svendere le fasce rivierasche della nostra isola a qualche grossa multinazionale, o a gente che intende fare business, senza però alcuna contestualizzazione nel territorio?”. Seguono poi alcune considerazioni “prendiamo il caso del Comune di Ragusa. La nostra è una realtà che ha fatto della spiaggia libera un punto di forza, un punto di attrazione importante che mantiene in vita strutture alberghiere, ricettive e realtà che a vario titolo si nutrono di turismo. Una decisione perciò, calata dall’alto, che non ci siamo sentiti di accogliere in modo prono, ritenendo che potrebbe avere un effetto devastante”.
Quindi Zaara Federico, Sergio Firrincieli, Antonio Tringali, Giovanni Gurrieri e Alessandro Antoci aggiungono “con l’atto di indirizzo presentato tutte le opposizioni che l’hanno firmato hanno voluto porre un vincolo ben preciso, anche in vista di eventuali future varianti. Il decreto assessoriale della Regione prevede il limite di 25 metri che, in alcune condizioni particolari, in mancanza di spazio e di ristrettezze della battigia, può scendere sino a 10 metri. Si comprende fin troppo bene che stiamo parlando di un piano di privatizzazione scellerato che non tiene in minimo conto le peculiarità del nostro litorale che deve rimanere libero.
Per fortuna, anche la maggioranza, stavolta, ha recepito l’atto di indirizzo presentato dalle opposizioni che è stato esitato in maniera favorevole. Siamo, dunque, soddisfatti e portiamo a casa un risultato importante, a tutela, tra l’altro, delle concessioni tuttora esistenti. In un prossimo futuro, quindi, non si potrà non tenere conto delle indicazioni statuite ieri in Consiglio comunale”. (da.di.)