Come non era finora mai accaduto, proprio in occasione della festa del decimo compleanno della manifestazione “A tutto volume” a Ragusa, si registra una serie di critiche ‘politiche’ all’evento da parte di partiti movimenti e associazioni di area centro-destra.
Per tutti il leit motiv è l’assenza di autori di area conservatrice. Sarà l’aria nuova che a destra si respira dopo le europee e dopo i ballottaggi alle amministrative, ma dopo l’intervento dell’associazione politico culturale Ragusa in movimento, che rimane pur sempre una espressione locale, ora è un partito vero e proprio e ben strutturato, a prendere la parola. Lo fanno, per conto di Fratelli d’Italia, il coordinatore provinciale Salvatore Sallemi e quello cittadino di Ragusa Sergio Arezzo, e con toni piuttosto duri. Iniziano affermando “la decima edizione di “A Tutto Volume” non si smentisce: nessun ospite di destra, nessun autore indipendente, la solita passerella di intellettuali per lo più di sinistra” per poi lamentare “la totale assenza di voci fuori dal coro, oggi come ieri, in una manifestazione che però riceve cospicui finanziamenti sia dal Comune di Ragusa che dalla Regione Sicilia”.
Entrando poi nel dettaglio, Sallemi e Arezzo proseguono “basta sfogliare il programma di questa edizione (ma non diversamente andava nelle edizioni passate), per accorgersi che tra gli invitati non vi è un solo pensatore, giornalista o politico di (centro)destra: non un Marcello Veneziani (che peraltro ha da poco pubblicato un nuovo libro), non un Pietrangelo Buttafuoco, non un Alessandro Meluzzi, non un Giordano Bruno Guerri, non un Vittorio Feltri o un Maurizio Belpietro; nemmeno un filosofo come Diego Fusaro, certamente non di destra ma comunque avverso alla “formula” del pensiero unico.
Il libro-intervista a Matteo Salvini, che è da molte parti additato come il caso editoriale dell’anno? Non pervenuto. Dall’altra parte, invece, sfilano nomi come quelli di Walter Veltroni, Massimo D’Alema, Elsa Fornero, Piergiorgio Odifreddi, Antonio Padellaro, ecc.: tutti pronti a godere indisturbati della luce dei riflettori e a propugnare le loro tesi senza un valido contraddittore”. I due coordinatori, provinciale e cittadino del partito della Meloni, infine, concludono “a 10 anni di distanza dalla prima edizione, sarebbe auspicabile che una manifestazione così importante e apprezzata, capace di riempire le vie del centro di Ragusa per quattro giorni nel sacrosanto segno della diffusione della cultura, desse finalmente un segnale di apertura a quelle voci alternative finora poco o per nulla rappresentate; voci che esistono, sono forti, sono prestigiose e, alla luce dei risultati delle ultime elezioni europee, rappresentano oltre la metà dei cittadini che, con le loro tasse, contribuiscono a finanziare anche manifestazioni come questa.
Non sarà che questa strana “allergia” nei confronti del pensiero di destra celi, in realtà, una forma di censura non diversa da quella messa in campo nel Salone del Libro di Torino?” (da.di.)