I sintomi della glicemia alta e dunque del diabete sono diversi. Tra quelli più importanti ci sono: vertigini, stanchezza e sonnolenza, perdita di peso improvvisa e aumento della fame. Ma cosa mangiare e cosa fare?
La glicemia alta è il sintomo più importante del diabete, ma di per se stessa, l’iperglicemia può anche non dare segni specifici della propria esistenza: è una condizione spesso silente. In alcuni casi però si manifestano alcuni sintomi tra cui secchezza delle fauci e sete, pipì frequente, anche di notte, visione sfocata, pelle secca e pruriginosa. Oltre a questi sintomi nella forme più gravi si possono manifestare: disidratazione, ovvero difficoltà di respirazione, vertigini, stato confusionale e svenimenti, fino addirittura al temuto coma.
La glicemia alta, come pure il diabete non è una condizione tipica di una determinata età: può colpire anche i bambini oltre che gli adulti e gli anziani. E’ dunque fondamentale fare attenzione quando si soffre di questi sintomi ed è consigliato fare subito degli esami del sangue e delle urine di routine. La glicemia alta può essere tenuta sotto controllo seguendo una dieta sana, ecco alcuni consiglie su cosa mangiare. Essendo il glucosio essenzialmente introdotto nell’organismo con i cibi, il primo passo da fare per controllare la glicemia alta è sicuramente quello di optare per la giusta alimentazione che in generale deve aggirarsi tra le 1500 e le 1900 Kcal al giorno derivate essenzialmente da fibre (a foglia verde), ortaggi e frutta fresca (con moderazione perché zuccherina).
Da limitare nelle quantità, ma non cancellare del tutto i carboidrati. E’ vero infatti che questi sono maggiormente responsabili delle quantità di glucosio che si assumono, ma il loro indice glicemico può variare per molti fattori, come la cottura stessa: il pane e la pasta inoltre sono carboidrati complessi e dunque seppur con un alto indice glicemico, non danno un picco, ma rilasciano con gradualità lo zucchero nel sangue. Ogni dieta va comunque vista nello specifico con un medico specialista. Fonte: American Diabete Association