Lotta ai tumori, la Sicilia si prepara ad introdurre le terapie innovative car-t nel ssr. A Palermo esperti da tutta la sicilia per fare il punto della situazione.
Dopo la prime tappe che hanno coinvolto Veneto, Toscana, Lazio, Lombardia e Campania la sesta tappa della Road Map, organizzata da Motore Sanità ha portato il discorso sulle Car-T sull’isola siciliana, con l’evento "Road Map Car-t prospettive attuali e future dell’uso delle Car-t in Italia". Sul lavoro che dovranno svolgere in tandem istituzioni e ospedali per introdurre queste terapie in Sicilia è intervenuto Giuseppe Milone, responsabile Tmo UO ematologia, AOU policlinico Vittorio Emanuele, Catania: "Le cellule Car-t sono una rivoluzionaria terapia cellulare approvata in Europa per il linfoma diffuso refrattario e nella leucemia acuta linfoblastica del giovane paziente. Il loro utilizzo apre nuove speranze per queste malattie ma si ritiene che in un futuro prossimo possano essere impiegate anche in altre malattie".
La terapia con Chimeric Antigen Receptor T-Cells (CAR-T) si sta imponendo come l’ultima frontiera dell’immunoterapia e in particolare delle terapie cellulari. Nuove terapie ma anche nuove sfide: questo tipo di trattamento in buona parte dei pazienti risolutivo, richiede centri dotati di un apparato organizzativo adeguato, anche per la possibile comparsa di eventi avversi comunemente non riscontrabili con le terapie attualmente in uso, quali la sindrome da rilascio di citochine e problematiche di tipo neurologico. Non ultima per importanza la necessità di formulare nuovi sistemi di rimborso per remunerare il corretto valore di queste terapie.
Questo importante traguardo scientifico quindi ha bisogno di un passo in avanti dei SSR per quanto riguarda governance e organizzazione delle sue strutture al fine di garantire ai pazienti più fragili una così nuova ed importante arma per combattere il male che li affligge. Per questo motivo Motore Sanità con il contributo di Novartis ha dato vita alla Road Map CAR-T. Una serie di convegni regionali con l’idea di creare un ponte comunicativo tra mondo sanitario, esponenti politici e stakeholder, per mettere i diversi servizi sanitari regionali dello Stivale, in condizione di assumere le migliori decisioni operative che rendano il sistema di cura efficace e sostenibile.
Dopo la prime tappe che hanno coinvolto Veneto, Toscana, Lazio, Lombardia e Campania la sesta tappa della Road Map, organizzata da Motore Sanità ha portato il discorso sulle Car-T sull’isola siciliana con l’evento "Road Map Car-t prospettive attuali e future dell’uso delle Car-t in Italia". L’evento si è svolto presso l’Aula dell’accademia delle scienze mediche all’interno del Policlinico di Palermo “Paolo Giaccone” con il patrocinio della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. “In prospettiva le CAR-T – afferma Carlo Picco, Direttore Generale AOUP “Paolo Giaccone”, Palermo – poterebbero costituire una forma di mobilità passiva per i cittadini Siciliani. Per questo auspichiamo che il tema venga monitorato e adeguatamente programmato, al fine di rendere omogenea l’introduzione di questa terapia a livello nazionale.
La prospettiva di un centro erogante in Sicilia, costituirebbe anche un punto di forza per la rete formativa della specializzazione in Ematologia. Il Policlinico – prosegue il Direttore – è sede dell’Ematologia capo fila della Scuola di Specializzazione dell’Università di Palermo, una tra le più grandi reti di formazione specialistica in Italia, che comprende tutte le Ematologie del bacino occidentale della Sicilia”. "Le cellule Car-t – spiega sono Giuseppe Milone, responsabile TMO UO ematologia, AOU policlinico Vittorio Emanuele, Catania – una rivoluzionaria terapia cellulare approvata in Europa per il linfoma diffuso refrattario e nella leucemia acuta linfoblastica del giovane paziente.
Il loro utilizzo apre – prosegue l’esperto – nuove speranze per queste malattie ma si ritiene che in un futuro prossimo possano essere impiegate anche in altre malattie. Fra cinque anni si può prevedere che nella regione Sicilia vengano trattati da 50 a 100 pazienti all’anno con un costo annuo di 25-50 milioni di euro". Il costo però non è un ostacolo, ma comporta una maggiore attenzione ed efficienza nell’utilizzo di queste terapie." Per il loro costo elevato – aggiunge Milone – il loro impiego deve essere guidato con fermezza assicurando una elevata qualità ed appropriatezza in tutte le fasi del trattamento. A tal fine il loro impiego dovrebbe essere condotto, similmente a quanto avviene in Nord America, nel rispetto delle regole JACIE già in vigore e quindi nei tre centri di trapianto emopoietici accreditati JACIE della nostra regione.
Infine, per assicurare la sostenibilità finanziaria, è necessario, nella nostra regione, lo sviluppo di almeno un laboratorio di manipolazione cellulare gestito secondo regole di “good manufactoring practice” (GMP) e fornito di apparecchiatura closed system per l’espansione cellulare. Ciò infatti – conclude l’esperto – ridurrebbe i costi globali delle procedure di laboratorio e allargherebbe la possibilità di accesso alla terapia". L’evento è stato organizzato da Motore Sanità, con il patrocinio della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.