Vaccinati o guariti dal Covid liberi e non vax in lockdown dal 10 gennaio. Sono queste alcune regole prese dal Governo per l’elevato numero di contagi provocato dalla variante Omicron.
Con il decreto legge approvato mercoledì 29 dicembre il super green pass – che si ottiene con il vaccino o la guarigione – è stato esteso di fatto a tutte le attività, tranne che per i lavoratori e gli studenti universitari che potranno ancora ricorrere al tampone. Dal 10 gennaio per prendere un treno o anche bus o metro, partecipare a fiere e convegni, ma anche mangiare all’aperto, andare in hotel o sciare non basterà più il tampone ma servirà il vaccino o la guarigione. Rimandata invece ai primi di gennaio una decisione sull’”arma finale” ossia l’obbligo del super pass per il mondo del lavoro, pubblico e privato.
Emergenza Covid in Italia: le nuove regole
Mezzi di trasporto, ristoranti all’aperto, alberghi, fiere
Dal 10 gennaio 2022 fino alla cessazione dello stato di emergenza al momento fissato per il 31 marzo 2022, si amplia l’uso del Green Pass Rafforzato in zona bianca e gialla a tutte le restanti attività per le quali finora bastava il tampone. Obbligo di vaccinazione (o guarigione) dunque anche per alberghi e strutture ricettive; feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose; sagre e fiere; congressi; servizi di ristorazione all’aperto; piscine, sport di squadra anche all’aperto (come il calcetto); centri culturali, sociali e ricreativi per le attività all’aperto.
Musei, palestre piscine e parchi divertimento
La stretta ulteriore arriva a pochi giorni da una analoga contenuta nel decreto festività approvato in Cdm il 24 dicembre che ha esteso l’obbligo del super green pass anche in zona bianca e gialla a varie attività per le quali era richiesto finora solo in zona arancione: musei, piscine e centri benessere al chiuso, palestre, centri termali e parchi divertimento, centri culturali e ricreativi al chiuso, sale gioco, sale bingo e casinò.
Cinema, teatri e stadi
Insomma il certificato verde “rafforzato” introdotto a fine novembre (con il decreto 172/2021) e previsto inizialmente solo per entrare in ristoranti e bar al chiuso, teatri, cinema, sale concerto, stadi, feste e cerimonie pubbliche, e discoteche, è stato esteso nel giro di un mese a tutte le attività ricreative e sociali.
Discoteche chiuse e capienze ridotte negli stadi
Con la penalizzazione delle discoteche delle quali è stata decisa nel frattempo la chiusura fino a fine gennaio. Mentre le capienze, secondo il nuovo decreto, sono state ridotte al 50% negli stadi (all’aperto) e al 35% negli impianti sportivi al chiuso.