Ragusa – Non sono piaciute al sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, le dicharazioni critiche di Legambiente sull’utilizzo dei fondi PNRR sulla transizione ecologica per il progetto urbanistico di riqualificazione dell’ex scalo merci per realizzare un piccolo giardino.
Ed infatti il primo cittadino ha replicato in tono molto piccato. Vediamo i termini della questione. Legambiente, in una lunga nota stampa aveva subito sentenziato “parte male l’utilizzo dei fondi pnrr sulla transizione ecologica, invece di realizzare molti ettari di bosco periurbano con abbattimento di decine di tonnellate di CO2, utilizzati nel progetto urbanistico di riqualificazione dell’ex scalo merci per realizzare un piccolo giardino” L’associazione ambientalista aveva ricordato che “in attesa dei bandi per 2,5 miliardi di euro che il PNRR destina per interventi di messa in sicurezza e la riqualificazione delle città e dei territori italiani, il Ministero per la Transizione Ecologica ha lanciato un “Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano”, destinato alle città con più di 60.000 abitanti, finalizzato ad aumentare la resilienza dei sistemi insediativi soggetti ai rischi generati dai cambiamenti climatici con particolare riferimento alle ondate di calore e ai fenomeni di precipitazioni estreme e di siccità”.
Poi aveva preso atto con amarezza che “il comune di Ragusa partecipando al bando ha ricevuto 620.000 € che, a quanto sembra, a tutto serviranno tranne che a sperimentare interventi decisi e veloci contro i cambiamenti climatici. Il comune con questa somma intende realizzare un area a verde di poco più di 6.000 mq nell’area dell’ex scalo merci spendendo 100 €/mq per poche decine di alberi e un prato, così come emerge dal progetto presentato in conferenza stampa. Formalmente il comune di Ragusa aderisce alle tracce del MITE per gli interventi denominati “green e blue “ ma ottiene risultati ridicoli rispetto ad altri interventi a maggior effetto come i boschi periurbani. Sembrerebbe che ancora al comune di Ragusa non si crede che la crisi ambientale è già in atto, e pesantemente, come dimostrano le trombe d’aria e le piogge torrenziali di un mese fa e le ondate di calore a luglio ed agosto”. Detto questo, Legambiente spiega “con la stessa somma (620,000 euro) si sarebbe potuto rimboschire un’area di 30.000 mq con 1800 alberi alti 3 metri e 20/25 cm. di circonferenza più 5.000 arbusti, oppure un’area 200.000 mq con 16.000 alberi alti 1 metro in fitocelle più 7.000 arbusti. L’area sarebbe già disponibile, il parco agricolo urbano, che aspetta solo i fondi disponibili, che ci sono, ma che sembra prenderanno un’altra direzione.
E’ una decisione , quella di destinare i fondi concessi per interventi per l’adattamento delle città ai cambiamenti climatici al progetto urbanistico dell’ex scalo merci, che mette in mostra tutte le difficoltà del comune ad affrontare la transizione ecologica, dalla mancanza di un assessore all’ambiente, il sindaco evidentemente non se ne può occupare a tempo pieno, alla scarsa cultura ambientale degli uffici che seguono sempre e solo un approccio ingegneristico. L’unico agronomo del comune di Ragusa è andato in pensione anni fa e non è stato più sostituito”. E proseguendo nei paragoni, l’associazione evidenzia “gli alberi piantumati nell’ex scalo merci assorbiranno in media tra 750 e 1.500 kg di CO2 all’anno quando con un intervento nel parco agricolo urbano, a parità di spesa, se ne sarebbero potuti assorbire tra 36.000 e 90.000 all’anno senza considerare gli arbusti”, per concludere “invitiamo il comune, visto che si è ancora in tempo, a voler riconsiderare la scelta dell’area dove sperimentare interventi di adattamento ai cambiamenti climatici e a trovare altri fondi per il giardino previsto per l’ex scalo merci”.
E, come dicevamo, la risposta del sindaco Cassì non si è fatta attendere, ed è stata per giunta molto piccata. Dice infatti il sindaco “l’intervento che prevede la nascita di un nuovo polmone verde in centro storico, nell’area attualmente brulla, ricoperta d’asfalto e abbandonata dell’ex Scalo Merci, sarà realizzato con un apposito finanziamento del Ministero della Transazione ecologica nell’ambito del “Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano”. Il progetto del Comune di Ragusa di riqualificare quell’area cruciale della città, con alberi ed essenze tipiche della nostra fascia climatica, coincide infatti perfettamente con le finalità perseguite dal programma ministeriale di “realizzazione di spazi verdi in ambito urbano o di forestazione periurbana”, e per tale ragione è stato ammesso a finanziamento per la somma di euro 620.000. Legambiente Ragusa considera invece “ridicolo” quest’obiettivo di realizzare spazi verdi in ambito urbano pur previsto nell’avviso, e parla di “difficoltà del Comune ad affrontare la transizione ecologica”, contraddicendo di fatto il giudizio positivo espresso proprio dal Ministero alla Transazione Ecologica. Dal canto suo Legambiente Ragusa propone invece il rimboschimento del Parco Agricolo Urbano; un intervento sicuramente meritevole e che è nei programmi di questa amministrazione, non appena sarà dipanata la questione giudiziaria che interessa l’intera area.
Come è noto, la zona è infatti oggetto di un ricorso presentato da una società privata che accampa diritti edificatori sulla stessa, a cui il Comune si è opposto (nel silenzio di Legambiente). Al momento, quindi, ogni ipotesi progettuale di rimboschimento sarebbe stata prematura, rendendo quindi impossibile agganciare questo condivisibile obiettivo a quella linea di finanziamento”. (da.di.)