Ragusa – Dopo alcune settimane di calma piatta, è tornata a vivacizzarsi la scena politica cittadina ‘grazie’ ad alcune polemiche che hanno coinvolto l’amministrazione e le forze politiche e civiche di varia collocazione. La prima polemica, anche se in punta di fioretto, ha riguardato l’allocazione del nuovo corso di laurea in Management delle imprese per l’economia sostenibile, allocazione prevista dall’amministrazione cittadina presso i locali dell’ex Distretto militare di Ragusa Ibla, dove addirittura il sindaco Peppe Cassì parla già di ‘cittadella universitaria’ e la contrarietà delle opposizioni consiliari progressite M5 Pd e Ragusa Prossima, cui si è aggiunto amche il Comitato ‘Ragusa al centro’ che vorrebbero posizionarlo nel centro storico superiore per rivitalizzarlo. E nel frattempo un’altra polemica ha coinvolto Fratelli d’Italia e l’assessore alla cultura Clorinda Arezzo, trovando spunto nel fatto che sia andata deserta la manifestazione di interesse per la gestione del Centro Commerciale Culturale di via Matteotti, intitolato al compianto Mimì Arezzo.
In proposito il circolo cittadino del partito della Meloni parte in quarta affermando “è andato deserto l’avviso di manifestazione di interesse bandito dal Comune di Ragusa per l’affidamento in concessione della gestione del Centro. C’era da aspettarselo considerato che l’avviso sembrava scritto appositamente per scoraggiare la partecipazione! L’avviso di manifestazione d’interesse, destinato agli enti del terzo settore, presentava una tale quantità di prescrizioni e di spese per l’aspirante gestore che era impossibile che un’associazione o una cooperativa operante nel campo della cultura potesse predisporre un piano credibile in grado di rispettare tutti gli obblighi e far rientrare l’investimento”.
Fratelli d’Italia quindi ha evidenziato dettagliatamente prescrizioni e spese previste e quindi è giunto alla conclusione che rimangano “due strade da percorrere: presentare il più presto possibile un nuovo avviso, più snello e veramente veramente capace di attirare l’attenzione di qualcuno che voglia investire nel settore della cultura oppure di ragionare sulla possibilità di acquisire l’immobile nel patrimonio del Comune e creare un ente apposito per la gestione sulla scorta dello statuto del Centro Servizi Culturali Emanuele Schembari.
Il motivo per il quale, poi, non si sia optato subito per l’affidamento della gestione al Centro Servizi Culturali rimane un vero e proprio mistero”. A queste obiezioni ha replicato la diretta interessata, ovvero l’assessore alla cultura Clorinda Arezzo che tra le varie cose citate ha sintetizzato “sin dalla sua inaugurazione avvenuta il 4 giugno 2021, il Centro Commerciale Culturale ha aperto le sue porte senza mai chiuderle, offrendo accoglienza, servizi, attrezzature a tutti coloro – e tanti sono stati – che ne hanno usufruito. Una gestione oggettivamente efficace ed efficiente. Perché allora abbiamo pubblicato questo bando? Perché fin dal primo momento abbiamo pensato al CCC non solo come a un “contenitore” a disposizione della città, ma come a un centro creativo, con una propria programmazione di eventi e attività. Un obiettivo, strategico anche per il quartiere in cui è inserito, che necessita di una propria struttura organizzativa”.
Per poi ribadire “ad oggi l’attività del CCC, costante e proficua sebbene ciò non si sottolinei abbastanza, è coordinata dell’Amministrazione tramite dipendenti comunali e volontariato: guardiania, manutenzione, pulizia, gestione e prenotazione degli spazi, supervisione delle attività, utilizzo delle attrezzature tecniche, aggiornamento del sito web, creazione e invio delle newsletter periodiche “Cosa fare a Ragusa”. Una macchina che funziona ma che, è indubbio, potrebbe migliorare”. Infine Clorinda Arezzo ha concluso “non abbiamo infatti difficoltà alcuna ad accogliere modifiche da apportare al bando, se condivise e condivisibili. Non abbiamo reticenze a pubblicare un nuovo bando se l’occasione sarà propizia. Non ci siamo mai fermati dal cercare la disponibilità di gruppi e associazioni che vogliano mettersi in gioco, che vogliano smetterla di lasciarsi vivere, diventando protagonisti attivi di un cambiamento nella loro città. Il bando stesso nasce dal desiderio di offrire un’opportunità a chi ha voglia di fare”. Immancabile la controreplica di Fratelli d’Italia che verte su una serie di questioni economiche di costi e di organizzazione del personale.
Da rilevare con maggiora attenzione quella strettamente politica “spiace, piuttosto, che l’assessore non abbia voluto rispondere alle nostre domande di natura politica che proponiamo nuovamente (repetita iuvant):
– il Comune di Ragusa ha già istituito, nel ’91, un ente di promozione culturale e gestione di immobili per tale finalità, il Centro Servizi Culturali; come mai non si è pensato di affidare a tale ente la gestione della struttura di via Matteotti?
– Se l’intendimento era quello di tenere le due entità (C.C.C. e C.S.C) separate come mai non si è ragionato sulla possibilità di istituire un altro organismo, simile a quello nato nel ‘91, capace di gestire la struttura e mettendo a bando pubblico l’assunzione del personale?
– Considerando che il Comune spende 18mila euro l’anno di affitto per il C.C.C., non ritiene opportuno l’Amministrazione comunale proporre l’acquisto dell’immobile che tra l’altro confina con il futuro Teatro Concordia consentendo a tutta l’area di diventare un’unica struttura dedicata alla cultura nella nostra città?
– In considerazione del fatto che l’avviso è andato deserto oltre un mese fa, si sta pensando o no a un nuovo avviso con caratteristiche diverse?
– Può l’assessore Arezzo garantire che non si stia già concordando la gestione della struttura con qualche associazione in modo da essere svincolati dal bando ormai scaduto e al quale nessuno ha voluto partecipare nonostante la sua straordinarietà?
In ultimo dobbiamo concederci una considerazione conclusiva: ogni volta che qualcuno muove una qualunque critica a questa Amministrazione, la replica non è mai totalmente nel merito, ma diventa un biasimo alla libertà di espressione, accusando i temerari che si sono permessi a sollevare qualche dubbio di voler perseguire interessi politici, come se questi fossero motivi di vergogna. I partiti politici fanno politica – guarda un po’! – e gli interessi politici che perseguono riguardano il bene della città e di chi ci vive. Fratelli d’Italia è fiera di avere tali interessi politici che sono sempre rivolti a contribuire al miglioramento della nostra società”. (da.di.)