Rimasta fedele alla coalizione riformista e progressista che a Ragusa sostiene il candidato sindaco Riccardo Schininà, pur avendo abbandonata la lista del Pd transitando in quella di Territorio, la candidata al consiglio comunale Mariuccia Licitra torna a farsi sentire con i suoi puntuali interventi, come aveva fatto in precedenza soprattutto sulla cultura, prendendo spunto dall’ormai notissima vicenda della persona disabile impossibilitata a presenziare alla inaugurazione delle rinnovata sede del Museo Archeologico di via Natalelli a causa della mancanza totale di accessi fruibili per i disabili. Mariuccia Licitra premette “serve una immediata inversione di tendenza nei confronti delle disabilità” e poi passa all’attacco “sorpresa e sdegno nell’apprendere che si è fatta festa per la riapertura del Museo Archeologico di via Natalelli, oggetto di alcuni interventi per l’adeguamento alle norme di sicurezza e contestuali lavori di manutenzione dei locali. Sorpresa perché viene fuori che il Museo non ha accessibilità per i diversamente abili: solo una scala per accedere al piano espositivo, nessun ascensore né attrezzature ausiliarie dedicate ai diversamente abili.
Mi pare che la legge imponga l’accessibilità, senza la quale locali aperti al pubblico non possono essere autorizzati. La sorpresa quindi nel constatare come né il sindaco, né gli assessori ai lavori pubblici e alla cultura, come il vertice del Museo, abbiano omesso di rispettare la legge, sorpresa per come i vertici dell’ufficio tecnico, tanto solerti con i privati, abbiano tollerato l’assenza di ogni minimo requisito di accessibilità. Un piccolo scandalo che sembra voler essere ammantato dalla manfrina, tanto cara a questa amministrazione, per dire che “stiamo provvedendo”, “lo sapevamo, è già in arrivo l’attrezzatura cosiddetta ‘scoiattolo’ che sopperirà all’esigenza. Da parte di addetti al settore viene fuori, però, che forse lo ‘scoiattolo’ è insufficiente per tutte le esigenze del caso, risultando, in certi casi, addirittura pericoloso. Voglio precisare che questi dubbi provengono da chi la disabilità la vive costantemente.
Ma accanto alla sorpresa c’è anche lo sdegno, perché non solo il sindaco minimizza l’accaduto, ma l’assessore alla cultura, un rappresentante dell’amministrazione direttamente interessata per la questione Museo, nemmeno ha risposto alle proteste, all’uscita del Museo, di quanti partecipavano alla delusione di una anziana signora, in carrozzina, che recatasi per una visita al Museo, in occasione della sua riapertura, ha dovuto fermarsi sull’uscio. Addirittura, l’assessore, come testimonia un video che gira sui social, sarebbe passata davanti alla disabile in carrozzina, senza rivolgere nemmeno una parola, né un cenno di scuse, rassicurando che il disagio sarebbe stato presto superato. Il caso ha avuto una eco notevole, ma né il sindaco, nè alcun assessore, hanno avuto la bontà di dire qualcosa sull’accaduto e il nostro pensiero va anche agli esponenti, di un tempo, delle opposizioni, ora alleati del sindaco Cassì, sempre pronti a battagliare sui temi della disabilità, sulla necessità della nomina del disability manager, sul Piano di eliminazione delle barriere architettoniche, oggi, invece, silenti su un accadimento tanto grave.
Ritengo assai grave l’accaduto e auspico, al di là dei colori politici, che ci sia una opportuna presa di consapevolezza da parte di tutti i cittadini, affinchè l’impegno all’inclusività, partecipazione e prossimità non sia solo una questione propaganda elettorale del “vedremo” e del “faremo”, perchè dopo cinque anni di amministrazione i cittadini non possono veder ripagata la propria fiducia con clessidre”. Ma la filippica contro l’amministrazione Cassì non ha impedito alla candidata di Territorio di far cenno alla sua vicenda che ricordiamo in breve. Candidata nella lista per le comunali del partito democratico Licitra aveva visto inserire una sua omonima (di cognome) e dopo essersi lamentata duramente per tale comportamento attribuito al segretario cittadino dem, Peppe Calabrese, aveva dichiarato di dimettersi da candidata nella lista. A nulla erano servite le spiegazioni di Calabrese, né tanto meno a farla recedere dal suo proposito.
Ed ecco che a sanare, con ammirevole senso di responsabilità politica, la diatriba Licitra/Calabrese, era intervenuto Raffaele Schembari, segretario cittadino di Territorio Ragusa, movimento fondato da Nello Dipasquale. Schembari infatti, pur senza per questo schierarsi con alcuna delle due parti, aveva invocato il bene superiore della colazione e offerto a Mariuccia Licitra la candidatura proprio nella lista di Territorio. A proposito dell’intera vicenda, ora Licitra rompe il silenzio ed afferma “non ha avuto soluzione di continuità il mio sostegno alla candidatura di Riccardo Schininà, gli ultimi eventi rafforzano la mia convinzione che è quanto mai necessario vincere le amministrative, con una affermazione netta della coalizione per supportare il nuovo sindaco nella difficile opera di cambiamento che si impone in molti settori. Dopo aver rinunciato alla candidatura nel PD per non aver approvato alcune scelte, peraltro non condivise, relativamente alla lista, ho ritenuto opportuno, per un sostegno più pregnante a Riccardo Schininà, di far parte della squadra del movimento politico culturale fondato dall’on.le Nello Dipasquale. Queste sono alcune mie riflessioni scaturite dai fatti recenti di queste ore che impongono attente valutazioni e adeguate misure riparatorie. Può cambiare la casa di appartenenza, pur sempre nello stesso quartiere, ma rimane intatta la sensibilità per le questioni emergenti della città, con particolare dedizione per quello che riguarda le persone” (da.di.)