Una lavoratrice iblea, impiegata dalla Seus, il Servizio regionale di emergenza urgenza, come autista soccorritrice non ha più potuto svolgere questo ruolo a causa di un intervento chirurgico alla spalla destra. L’azienda, invece di ricercare una posizione adatta all’inidoneità fisica della lavoratrice, ha licenziato la donna.
Quest’ultima si è rivolta al Tribunale del lavoro di Ragusa per ottenere una pronuncia in via di urgenza di illegittimità del licenziamento con condanna del datore di lavoro alla reintegra nel posto di lavoro e al risarcimento del danno, ma il ricorso è stato rigettato. Sulla vicenda interviene la segreteria generale della Cisl Fp Ragusa Siracusa, visto che, per la prima volta, con riferimento a casi analoghi, una sentenza dà torto a un lavoratore. “Non vogliamo, ovviamente, commentare la sentenza, – sottolinea il segretario generale Daniele Passanisi – ma prendiamo atto di un problema occupazionale che, al di là del caso specifico, ci spinge a rivolgere un accorato appello ai politici regionali nonché al commissario straordinario dell’Asp di Ragusa affinché intervengano nei confronti dell’assessore alla Salute.
Siamo di fronte a una decisione, che rischia, tra l’altro, di provocare una sorta di effetto domino visto che è stata l’unica sentenza negativa del genere in Sicilia. Come Cisl Fp stiamo operando, a livello regionale con il nostro segretario Paolo Montera, affinché si possano trovare altre soluzioni alternative per tutelare questi lavoratori, considerato che il fenomeno si sta allargando a macchia d’olio. Ma ciò potrà accadere in maniera più rapida e repentina se ci sarà un adeguato sostegno da parte della politica regionale.