Si fa un gran parlare (spesso a sproposito) in questi giorni del cambio di illuminazione pubblica che è in atto già da diversi mesi su tutto il territorio modicano. Quando siamo arrivati alle porte del centro storico il dibattito si è acceso sull’opportunità o meno di una sostituzione delle luci pubbliche.
Premesso che ciò non è una libera scelta dell’Amministrazione ma una precisa indicazione di legge (il Regolamento CE n. 245/2009 per l’eliminazione delle fonti luminose e/o obsolete suggerisce la messa al bando delle lampade al Sodio Alta pressione con scarso rapporto lumen/Watt (scarsa efficienza energetica) dall’anno 2017) sono necessarie delle precisazioni a scanso di equivoci. Innanzitutto l’intervento di refitting riguarda il solo cambio della lampada, mentre il corpo illuminante artistico è rimasto lo stesso proprio al fine di salvaguardare il carattere storico dello stesso. Il kit utilizzato ha una temperatura di colore dichiarata dal costruttore di 3000 K.
E a tal proposito è d’obbligo precisare che la legislazione e le normative in essere non obbligano e/o prescrivono indicazioni sull’utilizzo di temperatura di colore della lampada ma obbligano invece al rispetto dei parametri di illuminamento stradale. Nella norma UNI EN 12464-2 ed in particolare il paragrafo 4.7 si evince che l’apparenza del colore delle lampade utilizzate ricade tra la categorie di luci calde in quanto inferiori ai 3300 K. Inoltre si fa presente che anche i criteri ambientali minimi per l’acquisizione di sorgenti luminose (Decreto Ministero Ambiente 27 settembre 2017) si limitano a consigliare all’interno dei centri abitati sorgenti luminose con temperature di colore non superiore a 4000 K e al paragrafo 4.2.3.8 viene indicato che gli apparecchi di illuminazione devono avere un indice IPEA maggiore o uguale alla classe C.
L’amministrazione comunale, al fine di ottemperare agli impegni della riduzione dei gas climalteranti e del risparmio energetico all’anno 2020, determinati, dal consiglio comunale, con l’approvazione del PAES e con l’adesione al PAESC, ha inteso indirizzare la società di gestione della pubblica illuminazione alla salvaguardia degli apparecchi illuminanti artistici. Pertanto è stata condivisa la scelta di intervenire con il refitting (la sola sostituzione della lampada) al fine di ottenere il rispetto della normativa vigente e il maggiore risparmio energetico e ambientale in linea con gli impegni del cosiddetto 20 20 20.
C’è però da aggiungere un dato importante: recentemente sono state messe in commercio lampade calde a led di 2300K (impatto luminoso più tenue rispetto alle 3000K) che abbiamo già indicato alla società incaricata del rinnovamento energetico pubblico a Modica. Tali lampade verranno installate nel centro storico per mantenere il più possibile il vecchio colore. Allo stesso modo seguiremo con molta attenzione lo sviluppo della tecnologica a led andando ad acquisire di volta in volta quelli sempre più “caldi” che il mercato offre in modo da salvaguardare il più possibile il nostro panorama unico.