Ragusa, sversamento di idrocarburi vicino ad un pozzo di proprietà dell’ENI e probabile inquinamento dell’area e delle falde del fiume Irminio. Legambiente presenta esposto alla Procura della Repubblica, firmato dal presidente nazionale Stefano Ciafani. Il 21 luglio tappa alla foce dell’Irminio di Goletta Verde.
Da alcune settimane uno sversamento di idrocarburi si sta verificando vicino ad un pozzo di proprietà dell’ENI, “Ragusa 16”, il quale rende probabilmente l’intera area e le falde sia del fiume Irminio che del suo affluente Mongillè, fortemente inquinate, con conseguente rischio per l’incolumità degli esseri viventi, nonché di tutta la biodiversità della zona adiacente la “Riserva naturale Macchia Foresta del Fiume Irminio”. “Da due mesi il pozzo 16 perde petrolio senza che si riesca a fermarne il flusso e questo è un fatto inconcepibile per una multinazionale come l’ENI che ha sempre rassicurato circa i rischi di inquinamento che le trivellazioni potevano produrre”.
Lo dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia. “Così – continua – come è gravissimo che i soggetti deputati al controllo ambientale come l’ARPA e il Libero Consorzio Comunale di Ragusa siano tenuti all’oscuro da parte di ENI di ciò che sta accadendo. È una situazione intollerabile. Legambiente ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Ragusa, firmato dal presidente nazionale Stefano Ciafani, chiedendo di utilizzare i nuovi delitti di inquinamento, disastro ambientale inseriti nel codice penale grazie alla legge sugli ecoreati.
L’età del petrolio in provincia di Ragusa è finita. Vanno bloccati tutti i progetti di nuove trivellazioni, i pozzi attivi gradualmente devono essere dismessi e non devono essere concesse proroghe, avviando invece la riconversione verso un sistema energetico 100% rinnovabile perché, trivellare intensamente in piccoli giacimenti come quelli in provincia di Ragusa, in situazioni ambientali delicate, è solo un accanimento terapeutico come affermava Leonardo Maugeri capo delle strategie e dello sviluppo dell’Eni”.