Continua la lotta dei risparmiatori della Banca agricola popolare di Ragusa. Il comitato dei piccoli azionisti e risparmiatori continua le sue attività ed ha aperto un dialogo con la banca, sempre nell’ottica di risolvere il problema dell’illiquidità delle azioni BapR, che molte famiglie soffrono da anni, e a questo scopo di aprire un tavolo tecnico con i vertici della Banca.
Il 28 settembre scorso è stata convocata l’assemblea dei piccoli azionisti/risparmiatori e dopo un’ampia discussione è stato proposto e votato quasi all’unanimità il gruppo di lavoro che farà parte del Tavolo tecnico, richiesto più volte in Prefettura dal Ministero di Economia e Finanza e dalla Banca d’Italia. Si tratta di persone che si sono sempre spese per la causa collettiva, espressione dei vari territori in cui opera la banca, e precisamente: Salvatore Barrano, Attilio Gregna, Florinda Giangravè e Mirco Di Dato. Da qualche mese oramai la Banca ha attivato il liquidity provider per l’acquisto delle azioni al prezzo di euro 83,50, per un importo complessivo settimanale di circa 120mila euro per i primi sei mesi. Molte persone, pur consapevoli della perdita del valore delle azioni acquistate, in base ai propri bisogni economici, tentano ancora oggi di vendere le proprie azioni, senza però riuscirci.
Sebbene all’assemblea dell’istituto del 28 aprile 2019 con una mozione il comitato aveva richiesto un maggiore impegno di risorse per il riacquisto di azioni proprie, la mozione non è stata discussa ed è stata ignorata dai vertici di BapR. Viste le difficoltà manifestate dagli azionisti nel vendere le proprie azioni, sarebbe utile fare una riunione con la BapR per capire come procedere per via telematica alla vendita delle azioni, in modo da competere alla pari con le altre piattaforme di vendita. Inoltre il comitato chiede di aumentare il fondo acquisto azioni proprie, visto che in tanti ancora attendono di potere riavere i loro risparmi.