Modica – Il Sindaco di Modica, Ignazio Abbate, ha scritto oggi al Presidente della Regione Nello Musumeci e all’Assessore alla Sanità, Ruggero Razza per tentare di destare l’attenzione sul gravissimo pericolo cui sono esposti mezzo milione di siciliani, cioè gli abitanti delle province di Ragusa e Siracusa che si sono ritrovati ad affrontare l’emergenza Covid non potendo contare su strutture adeguate. “Lo scorso maggio l’Assessorato alla Sanità aveva dichiarato che tutti gli ospedali siciliani sarebbero diventati “ospedali Covid”, cioè in grado di poter assolvere contemporaneamente sia ai compiti “tradizionali” che a quelli legati alla nuova emergenza sanitaria.
Intento nobile che però è rimasto solo nell’ordine delle idee e delle buone intenzioni. Nei fatti, col passare delle settimane, sono state trasformate in strutture “specializzate” solo l’Arezzo di Ragusa e il Trigona di Noto. In pratica due ospedali virtualmente chiusi, inadeguati ad ospitare pazienti di qualsiasi tipo, a maggior ragione se malati di Covid. Quello che sta succedendo all’Ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa è uno specchio della realtà che siamo costretti ad affrontare in qualità di residenti della provincia iblea. Un focolaio di contagi tra personale sanitario mai visto che da un lato fa aumentare la preoccupazione tra la popolazione e dall’altro mette a nudo tutta l’inadeguatezza dei protocolli di sicurezza e della stessa struttura.
Ad oggi un cittadino positivo al Covid di Modica, di Scicli, di Vittoria, di Comiso o di qualsiasi altro comune ibleo che deve essere ricoverato in rianimazione è costretto ad essere trasportato a Siracusa o a Catania con ulteriore aggravio di disagi e preoccupazione per i familiari. Era questo quello che all’Assessorato alla Salute intendevano con la trasformazione di tutti gli ospedali in ospedali Covid? Da responsabile della salute della mia Città devo denunciare pubblicamente che in Provincia di Ragusa non esiste un solo posto letto di rianimazione cui poter appoggiare un malato di Covid.
E’ una situazione gravissima che non si può tollerare. Le responsabilità politiche, a prescindere dal colore, sono palesi. Invito, ancora una volta, il Presidente della Regione ad intervenire urgentemente per ripristinare la sicurezza sanitaria nella provincia iblea, sicurezza che oggi viene palesemente negata”.