La comunità dei fedeli di Giarratana ha celebrato l’apertura dei tradizionali festeggiamenti in onore di sant’Antonio abate con il suono a festa delle campane e lo sparo di colpi a cannone. Sabato scorso, nella basilica omonima che sorge sulla collina che sovrasta il centro montano ibleo, i componenti del comitato dei festeggiamenti e i fedeli, sotto la guida del parroco, don Marius Starczewski, hanno animato il tradizionale rito della traslazione del seicentesco simulacro, che raffigura il santo, sull’altare maggiore.
Un momento ricco di significato simbolico che, anno dopo anno, viene ripetuto in maniera rituale per mettere in evidenza il grande legame esistente tra i giarratanesi e la figura di sant’Antonio abate nel contesto di una delle celebrazioni religiose invernali più sentite dall’intera cittadinanza. Le celebrazioni proseguiranno, adesso, mercoledì 16 gennaio, con la recita del santo Rosario a partire dalle 17,30 mentre alle 18 si terrà la celebrazione eucaristica. Giovedì 17 gennaio, invece, è la festa liturgica di sant’Antonio abate che coincide, quest’anno, con l’inizio del Triduo di preparazione alle celebrazioni esterne. A predicare il Triduo è stato chiamato il diacono Giovanni Agostini.
Alle 8,30 ci sarà la santa messa in basilica mentre a mezzogiorno lo sparo di colpi a cannone evidenzierà alla comunità il giorno che la Chiesa universale dedica a sant’Antonio abate. Alle 17,15 la recita del santo Rosario e la celebrazione dei solenni Vespri mentre alle 18 prenderà il via la celebrazione eucaristica in basilica alla presenza delle autorità civili. La festa esterna, con le due processioni, una mattutina e l’altra vespertina, è in programma domenica 20 gennaio. La basilica ospita una statua di sant’Antonio abate che risale al 1626, proveniente dall’antico abitato. In occasione della festa esterna è prevista, infatti, la presenza di numerosi devoti del santo oltre alla tradizionale cerimonia di benedizione degli animali davanti al sagrato della chiesa Madre.