Comiso – La salvezza è possibile, perché la libertà non è assenza di strutture: è libertà della mente, libertà del cuore. Una cella di un carcere può aprirsi al mondo. Può farlo con la fantasia, perché l’immaginazione è l’unico passaporto della vera evasione. Nove detenuti.
Le sbarre di un istituto penitenziario, confine apparentemente invalicabile tra il dentro e il fuori. Il teatro che lo abbatte. Le parole, la scena, la musica: strumenti preziosi in mano a chi pensa di non avere più nulla. Sbagliando. “Sogno di una notte a Bicocca”, trasposizione della ben più nota commedia “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare riadattata nel contesto dell’omonima casa circondariale catanese, è un’opera tra la finzione e la realtà che in modo onesto e coerente lancia un messaggio di speranza, perché essere liberi è sempre possibile, basta salire sulle ali della fantasia.
Sabato 2 febbraio, alle ore 21.00, al Teatro Naselli di Comiso va in scena un dramma sociale e umano, con l’opera scritta e diretta da Francesca Ferro che ha voluto proporre quanto vissuto anni fa con il suo laboratorio teatrale con i detenuti del carcere di Bicocca. Sul palco i bravissimi attori Ileana Rigano, Agostino Zumbo, Mario Opinato, Silvio Laviano, Renny Zapato, Giovanni Arezzo, Francesco Maria Attardi, Giovanni Maugeri, Vincenzo Ricca, Antonio Marino, Dany Break e Francesca Ferro. Ad accoglierli una scenografia cruda, curata da Arsinoe Delacroix, come solo le quattro mura di una cella sanno essere. A guidarli nel viaggio verso la scoperta di sé, le musiche di Massimiliano Pace.
Uno spettacolo intenso con il quale il teatro si riapproprierà della sua antica funzione, quella catartica, e spalancherà le porte al bosco della vita. Si rifletterà sulla valenza terapeutica degli strumenti di riabilitazione, in primis il teatro, nelle carceri italiane; su quanto ancora si debba fare in tema di devianza. E si rifletterà sull’umanità del reo, persona sempre e comunque, prima ancora che detenuto, e su quanto spesso la realtà ci illuda di essere liberi, quando invece altro non siamo che prigionieri nell’anima. Ma si riderà anche, grazie ad alcuni momenti di leggerezza tra i detenuti, grazie alle battute storpiate e alle movenze che dovranno assumere nella nuova veste di attori.
Lo spettacolo di sabato prossimo fa parte della stagione teatrale 2018/2019 dello Spazio Naselli.