Un Vinitaly che guarda al futuro, in virtu’ della continua crescita, ma che alle porte della sua 53a edizione si ferma per riflettere sul mercato, "per capire le tendenze e anticiparle", come osserva Maurizio Danese, presidente di Veronafiere.
Alla presentazione romana dell’evento, in programma dal 7 al 10 aprile a Verona, e’ stata tracciata una linea ideale che congiunge la piattaforma italiana con il mercato asiatico, con una particolare attenzione verso l’utenza cinese. Il recente gemellaggio fra la citta’ di Verona e quella cinese di Hangzhou, siglato nel corso del memorandum Italia-Cina, ha infatti rafforzato l’impressione che il Made in Italy possa spingersi con maggior convinzione in direzione di Pechino, sfruttando le opportunita’ del mondo del vino. "Al di la’ delle considerazioni politiche, penso che la visita del presidente Xi Jinping in Italia possa rivelarsi una leva importantissima per il made in Italy", ha detto Giovanni Mantovani, ceo di Veronafiere Spa, prevedendo "oltre 5000 operatori provenienti dall’Asia orientale".