Vivere l’infanzia che meritano oggi e’ un diritto negato per 690 milioni di minori, quasi 1 su 3 al mondo. Bambine e bambini che muoiono troppo presto a causa di malattie facilmente curabili e prevenibili, che non hanno cibo adeguato per vincere la malnutrizione, che non possono studiare e andare a scuola, che sono costretti a lavorare o a sposarsi precocemente.
Un quadro che si fa ancor piu’ cupo nei paesi sferzati dai conflitti, dove in un solo anno 53.000 bambini hanno perso la vita in seguito alle violenze. La Repubblica Centrafricana e’ il Paese al mondo dove le condizioni di vita per i bambini sono le peggiori; a seguire Niger e Ciad, con 10 Stati africani, di cui 6 colpiti da conflitti, ad occupare gli ultimi dieci posti della classifica dei Paesi dove l’infanzia incontra le condizioni migliori, stilata per il terzo anno consecutivo da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
Sul versante opposto, il primato dei Paesi piu’ a misura di bambino spetta a Singapore, seguito da Svezia e Finlandia, con l’Italia all’ottavo posto in graduatoria, in linea con lo scorso anno, peggio solo di Irlanda, Germania, Slovenia e Norvegia, oltre che dei tre sul podio, sebbene nel nostro Paese oggi si contino 1,2 milioni di minori in poverta’ assoluta.