Al 31 dicembre 2018 la popolazione residente in Italia e’ inferiore di oltre 124 mila unita’ rispetto all’anno precedente. Secondo i dati del Report Istat, la popolazione ammontava a 60.359.546 residenti, con un -0,2% rispetto all’anno precedente e oltre 400 mila in meno rispetto a quattro anni prima.
Il calo e’ interamente attribuibile alla popolazione italiana, che scende al 31 dicembre 2018 a 55 milioni 104 mila unita’, 235 mila in meno rispetto all’anno precedente (-0,4%). Rispetto alla stessa data del 2014 la perdita di cittadini italiani (residenti in Italia) e’ pari alla scomparsa di una citta’ grande come Palermo (-677 mila). Al 31 dicembre 2018 sono 5.255.503 i cittadini stranieri iscritti in anagrafe; rispetto al 2017 sono aumentati di 111 mila (+2,2%) arrivando a costituire l’8,7% del totale della popolazione residente.
La popolazione italiana ha da tempo perso la sua capacita’ di crescita per effetto della dinamica naturale, quella dovuta alla "sostituzione" di chi muore con chi nasce. Nel corso del 2018 la differenza tra nati e morti (saldo naturale) e’ negativa e pari a -193 mila unita’. Continua il calo delle nascite in atto dal 2008. Nel 2018 si registra un nuovo record negativo: sono stati iscritti in anagrafe per nascita solo 439.747 bambini, il minimo storico dall’Unita’ d’Italia. Negli ultimi anni ha iniziato progressivamente a ridursi anche il numero di stranieri nati in Italia, pari a 65.444 nel 2018 (il 14,9% del totale dei nati).
Il tasso di natalita’ del complesso della popolazione residente e’ pari al 7,3 per mille. I decessi si assestano sulle 633 mila unita’ in linea con il trend di aumento registrato a partire dal 2012, ma in calo rispetto al 2017 (-15 mila).