Roma, 24 mar. – Di particolare rilievo è "il divieto per tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati dal comune in cui attualmente si trovano e quindi di rientrare al proprio domicilio se in altro comune". E' quanto chiarisce una circolare firmata dal capo di gabinetto del Viminale Matteo Piantedosi, inviata ai prefetti sulle nuove misure per il contenimento del coronavirus introdotte dall'ultimo Dpcm, e pubblicata sul sito del ministero dell'Interno. "Resta in vigore – si legge nel provvedimento – l'effettuazione di spostamenti all'interno del medesimo comune solo se motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute".
"Rimangono consentiti i movimenti effettuati per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute, che rivestano carattere di quotidianità o comunque siano effettuati abitualmente in ragione della brevità delle distanze da percorrere", aggiunge la circolare. "Rientrano, ad esempio, in tale casistica gli spostamenti per esigenze lavorative in mancanza, nel luogo di lavoro, di una dimora alternativa a quella abituale, o gli spostamenti per l'approvvigionamento di generi alimentari nel caso in cui il punto vendita più vicino o accessibile alla propria abitazione sia ubicato nel territorio di altro comune", si legge nel provvedimento.
PREFETTO VALUTA STOP AZIENDE SE NON RICORRONO CONDIZIONI APERTURA – Quanto alle aziende, "l'operatore economico è tenuto a comunicare al prefetto della provincia" dove si trova l'attività produttiva "la continuità delle filiere delle attività" indicando specificamente "le imprese e le amministrazioni beneficiarie dei prodotti e servizi attinenti alle attività consentite" chiarisce la circolare del Viminale. Gli esercenti, si precisa, "sono tenuti a comunicare preventivamente al prefetto competente per territorio la ricorrenza delle condizioni previste dalla norma per la prosecuzione dell'attività, fermo restando che tale comunicazione non è dovuta qualora si tratti di attività finalizzata ad assicurare l'erogazione di un servizio pubblico essenziale".
Spetta quindi "al Prefetto una valutazione in merito alla sussistenza delle condizioni attestate dagli interessati, all'esito della quale potrà disporre la sospensione dell'attività laddove non ravvisi l'effettiva ricorrenza delle condizioni", precisa la circolare. Inoltre "il meccanismo delineato dal decreto" non introduce "una forma di preventiva autorizzazione" da parte dei prefetti ma, si legge nel provvedimento, "in un'ottica di snellimento e semplificazione delle procedure, legittima la prosecuzione delle attività di cui trattasi sino all'adozione di una eventuale sospensione".
IN ARRIVO MODULI PER COMUNICAZIONE AZIENDE A PREFETTO – "Risulta di fondamentale importanza", chiarisce ancora la circolare, che i prefetti "pongano in essere le proprie valutazioni con la massima celerità, avvalendosi del contributo specialistico di qualificati soggetti istituzionali, chiamati a fornire, secondo le consuete dinamiche di una leale collaborazione, idonei elementi atti a consolidare l'impianto del provvedimento sospensivo".
I prefetti, si sottolinea, "vorranno avviare fin da subito, con le modalità di consultazione ritenute più efficaci, le necessarie interlocuzioni con gli uffici delle Regioni e degli altri enti territoriali nonchè con le Camere di commercio e gli altri organismi eventualmente presenti sul territorio in vista di una preliminare ricognizione dei siti produttivi relativi ad attività potenzialmente interessate dalle disposizioni in commento". "Particolarmente utile potrà risultare la predisposizione, anche sulla base delle indicazioni che proverranno dagli organismi consultati, di appositi modelli di comunicazione, utilizzabili dagli interessati per le finalità di cui alla normativa in argomento", sottolinea il provvedimento.
"SCONGIURARE SPOSTAMENTI DOPO STOP ATTIVITÀ PRODUTTIVE"- "La disposizione, anche tenendo conto delle esigenze recentemente emerse e che hanno condotto alcuni presidenti di Regioni ad adottare apposite ordinanze, persegue la finalità di scongiurare spostamenti in ambito nazionale, eventualmente correlati alla sospensione delle attività produttive, che possano favorire la diffusione dell'epidemia" spiega la circolare.