Ormai da 15 giorni due navi delle Ong Sea Watch e Sea Eye, con a bordo 49 migranti fra cui donne e bambini, sono bloccate nelle acque territoriali di Malta in attesa di essere accettate in qualche porto. Non possono continuare a rimanere in mezzo al mare con il freddo ed il maltempo di questi giorni, non possiamo rimanere con le mani in mano in attesa di una decisione che tarda ad arrivare.
La città di Pozzallo, come sempre, è pronta ad ospitare chi soffre, chi fugge da guerre e violenze o anche semplicemente dalla fame. Troviamo insieme il modo di farli arrivare nella nostra città e poi penseremo noi a dargli ospitalità ed accoglienza, come abbiamo fatto in passato e come continueremo a fare anche in futuro. Fermo restando che l’ultima parola spetta al Ministro Salvini, se il problema è evitare di far entrare nel porto navi delle Ong o battenti bandiera di altre nazioni, basterebbe sfruttare il mezzo di collegamento marittimo già esistente per trasportare i migranti da Malta a Pozzallo.
E’ giusto pensare ad avviare accordi con i paesi di provenienza o ogni altro tipo di iniziativa, ma dopo. Adesso bisogna salvare chi soffre, in modo particolare chi è più debole. Aiutateci ad aiutare chi soffre, magari mettendo temporaneamente da parte la razionalità e privilegiando il cuore.