Quando un ragazzo muore a 23 anni, si chiede sempre “perché”. Ma la risposta, difficilmente, arriva subito. E, questo, non fa altro che alimentare dolore e desiderio di rivalsa, spesso contro un nemico invisibile e sfuggente. Il dolore e il desiderio di verità spingono le persone che amano, quel ragazzo a dedicare tutta la vita a rispondere a quel “perché”.
E’ la missione che si è assegnata da quasi 25 anni, Giuseppe La Monica, il papà di quel ragazzo di 23 anni, Lorenzo, morto il 10 settembre del 1994, dopo alcuni giorni di inutile degenza all’ospedale “Maggiore” di Modica, per un caso di botulismo non riconosciuto e non diagnosticato. I medici non riconobbero l’intossicazione alimentare causata dal bacillo botulino che si può sviluppare nelle carni insaccate e conservate e in altri alimenti conservati in scatola avariati. Non presero nemmeno in considerazione i suggerimenti, nella giusta direzione, di alcuni colleghi del Nord Italia contattati dalla famiglia del giovane.
La vicenda umana di Lorenzo, dei suoi genitori e dei suoi amici, è diventata un libro, “Le stelle di Lorenzo”, scritto da Alfonso Russi. Se ne è parlato venerdì sera, nell’Auditorium Floridia di piazza Matteotti, a Modica, con riflessioni di natura sociologica, legale e civica. Presenti studenti e docenti del Liceo Galilei-Campailla che hanno contribuito attivamente all’iniziativa fin da quando è nata l’idea di ricordare Lorenzo La Monica durante un’assemblea a scuola. All’Auditorium c’erano il padre e i familiari di Lorenzo, gratificati dalla partecipazione all’appuntamento organizzato dal Movimento Difesa del Cittadino, dal Comune di Modica e dal Liceo Galilei Campailla .