A quello della disoccupazione e a quello del numero di opere incompiute, la Sicilia aggiunge un nuovo primato: quello dei matrimoni annullati. Se per un verso la Trinacria è sempre più meta di coppie di innamorati che da tutto il mondo la scelgono come location per convolare a nozze, per un altro verso l’isola è la regione dove più si registrano richieste di annullamento.
Questo è quanto emerge dai dati diffusi dal tribunale ecclesiastico interdiocesano siculo che nell’anno appena concluso ha ricevuto ben 206 richieste di annullamento di matrimoni. Alla base delle richieste, i motivi più svariati che vanno dal marito mammone, che non riesce a staccarsi dal nido originario, a quello della moglie che si scopre essere omosessuale. In aumento i matrimoni nulli per via di patologie legate al gioco d’azzardo e perfino per l’uso eccessivo dei social network. Il dato più preoccupante e generalizzato, che sicuramente non riguarda solo la Sicilia, è la scarsa consapevolezza degli impegni che si assumono quando ci si sposa ed una scarsa tolleranza che hanno i giovani nell’affrontare una vita di coppia.
Il boom di richieste di annullamento dei matrimoni in Sicilia però non equivale al numero di divorzi e l’isola, nella classifica delle regioni con il maggior numero di divorzi in rapporto alla popolazione residente, resta tra le ultime. In testa c’è la Val d’Aosta, seguita dalla Liguria e dal Piemonte.