Potrebbero essere accolti a Scicli alcuni dei dieci migranti destinati all’Italia facenti parte delle quarantanove persone rimaste per diciannove giorni bloccate a bordo delle due navi, la Sea Watch e la Sea Eye, a largo di Malta.
Dopo l’autorizzazione allo sbarco, ieri nell’Isola dei Cavalieri, i profughi saranno redistribuiti in 8 Paesi dell’Unione europea: Germania, Francia, Portogallo, Irlanda, Romania, Lussemburgo, Olanda e Italia. I migranti destinati all’Italia sono i componenti di tre nuclei familiari e saranno affidati alla Chiesa Valdese, "senza oneri per lo Stato", tutte le spese legate a vitto, alloggio e percorsi di inclusione sono coperte grazie ai fondi raccolti all’8 per mille della Tavola Valdese. La struttura sciclitana contattata dalla Federazione Chiese Evangeliche Italiane ha dato immediatamente la sua disponibilità all’accoglienza, anche se non tutti i migranti potranno trovare posto nella struttura che ospita già altre persone.
Il progetto, già rodato, è quello che si chiama «Mediterranean Hope», anche questo finanziato in larga parte dalla Chiesa evangelica e dall’Unione delle chiese metodiste e valdesi. La vicepresidente della Federazione, Christiane Groeben, era salita a bordo della nave Ong lo scorso 4 gennaio: La FCEI aveva da poco già stretto con Sea Watch un patto di partenariato per dare concretezza alle sue attività umanitarie. Alla Casa delle Culture di Scicli è tutto pronto per l’accoglienza, assicura la responsabile della struttura, Giovanna Scifo. Attendiamo di conoscerli, sulla base delle persone che arriveranno, al sesso, all’età, si cercherà di dare loro la migliore accoglienza possibile.