La direttiva europea non obbliga la Bapr a determinare il blocco nel riacquisto delle proprie azioni. Lo dice una sentenza della Corte Costituzionale e lo ha ribadito in questi giorni Vladis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Europea, che ha risposto a un’interrogazione dell’onorevole Innocenzo Leontini.
“Il regolamento sui requisiti patrimoniali (n. 575/2013) non vieta agli enti di riacquistare il loro capitale regolamentare (“fondi propri”), ad esempio le azioni cooperative. Esso – ha spiegato il vice presidente della Commissione – impone semplicemente agli enti di chiedere la preventiva autorizzazione all’autorità competente (Bankitalia)”. "Abbiamo portato molta pazienza ma il blocco operativo imposto dalla Banca di fatto ha reso nullo l’esercizio del diritto dell’azionista alla circolazione dei titoli, – scrivono alcuni degli azionisti in un comunicato stampa – Non c’è stata una disponibilità, da parte degli Organi della Bapr, di tutelare gli azionisti della Banca (18.969, di cui 15.384 soci e 3.585 piccoli azionisti, come da bilancio 2016).
Di fatto, l’asserita solidità patrimoniale della Banca (Cet1 indicato al 24,7 nel 2017, sceso al 22% dopo la vendita di 350 milioni di crediti non esigibili) cozza con la crisi di liquidità delle azioni Bapr. La prudenza è fin troppa, insomma, quasi sospetta! Siamo stati finora concilianti e abbiamo cercato nella stessa banca risposte e soluzioni. Ma abbiamo ricevuto in risposta solo un muro di gomma, che sta esasperando da tre anni i risparmiatori e determinando una perdita di fiducia e di immagine della banca, quella che era la nostra banca popolare, lo specchio di un territorio e di un’intera economia". Per questo i risparmiatori confermano la loro manifestazione martedì 15 gennaio davanti alla sede centrale della Banca agricola popolare di Ragusa. L’appuntamento è a Ragusa in Viale Europa, 65, dalle ore 9.