Una serata con due ottimi studiosi di poesia e letteratura, quella che Domenico Pisana, Presidente del Caffè Letterario Quasimodo di Modica, ha vissuto ieri sera al “Coro di Notte” del Monastero dei Benedettini, sede della Facoltà di Lettere dell’Università di Catania, ove Dario Stazzone, docente di Italianistica, scrittore e saggista, nonché Presidente del Comitato catanese della “Dante Alghieri”, e Salvatore Borzì , Dottore in Filologia greca e latina, hanno scavato dentro i testi delle sue due raccolte “Odi alle dodici terre” e “Tra naufragio e speranza”.
“Li ringrazio, afferma Pisana, per l’accurata analisi, per il timbro di scientificità della loro lettura critica che ha colto forma, contenuto, registri stilistici e linguistici e la ratio dei due volumi. “Il volume “Odi alle dodici terre”, ha scritto Dario Stazzone, è splendidamente illustrato dai dipinti e dai pastelli di Piero Guccione, selezionati dal prof. Paolo Nifosì che, per altro, è stato più volte ospite del comitato catanese della "Dante Alighieri". Le "dodici terre" sono città e paesi del ragusano connotati dai loro valori artistici, architettonici e materici. Riecheggianti di letteratura. Leggendo questi versi ho ritrovato le "città del mondo" che, per anni, ho visitato con mio padre: gli scavi di Camarina protesa sul mare, lo stupefacente "Centoscale" di Cava d’Ispica, il castello dei Biscari ad Acate, la Comiso di Bufalino, il castello di Donnafugata, l’incomparabile bellezza di Scicli con le sue "acropoli barocche" e, naturalmente, Modica, la Modica di Quasimodo, e Ragusa.
Una poesia la cui filigrana lessicale riconduce spesso a Quasimodo (ma non solo), un modello che viene piegato, tuttavia, a diverse partiture semantiche. Una poesia che tocca il nodo della memoria e della sua necessità, che si confronta con le violenze della storia, con la tragedia dei migranti”. Del tema e del ruolo della memoria nelle Odi di Pisana ha parlato Salvatore Borzi, il quale vi ha colto gli echi di autori classici, soffermandosi poi sulla crisi dell’uomo della modernità tratteggiata nella silloge “Tra naufragio e speranza” con uno sguardo su alcune poesie particolari. La presenza di Cinzia Sciuto, poetessa e artista poliedrica che si occupa di promozione e valorizzazione della tradizione popolare siciliana, ha animato piacevolmente la serata con letture dei versi di Pisana e canti popolari che il pubblico ha molto apprezzato.
Il poeta modicano, sollecitato da varie domande, ha avuto un confronto con i presenti: docenti, poeti e amanti della letteratura, i quali hanno fatto le loro osservazioni cui Pisana ha risposto con una viva e partecipata conversazione.