E’ con evidentisisma soddisfazione che le opposizioni consiliari di Ragusa commentano la “clamorosa marcia indietro” dell’amministrazione sull’appalto per la gestione della piscina comunale.
In pratica il ventilato affidamento, per nove anni, a 70 mila euro l’anno, dell’appalto ad un privato, contenuto in una delibera di giunta, è stato ritirato dallo stesso sindaco Cassì. Il resoconto di quanto avvenuto lo fanno in due note distinte sia il consigliere M5 Sergio Firrincieli che il dem Mario D’Asta. Apprendiamo dunque che in quinta commissione, presenti lo stesso sindaco e il dirigente per illustrarla, era arrivata la delibera di giunta adottata lo scorso dicembre, che prevedeva di dare in concessione la struttura sportiva comunale ad un privato, appunto per la durata di nove anni, dietro versamento di ben 70 mila euro all’anno. Immediate e puntuali le osservazioni delle opposizioni che, ricorda il grillino Firrincieli, “hanno fatto emergere tutta una serie di anomalie e criticità che, inserite in una gara d’appalto, lascerebbero troppo spazio all’incertezza”. Insomma, aggiunge D’Asta del Pd, “la strada prefigurata si sarebbe rivelata accidentata e irta di ostacoli”.
Alla fine il sindaco Peppe Cassì, sicuramente persona equilibrata e razionale, ha dato dimostrazione di saper ascoltare e in questo caso condividere dubbi e perplessità della minoranza e, riferisce Firrincieli, “a fine seduta, il primo cittadino ha sentenziato che il verbale di Giunta non sarà preso in considerazione e che, così come accade adesso, sarà invece formalizzato, in continuità col passato, un appalto di servizio”. Dello stesso tenore il commento di Mario D’Asta che osserva come “il sindaco Cassì, stavolta, è addivenuto a più miti consigli, prendendo atto delle rimostranze dell’opposizione e accorgendosi che il percorso prefigurato lo avrebbe portato a sbattere: sia a lui che a quella parte di città che usufruisce della piscina comunale. Sono serviti due miei interventi in Consiglio comunale, ma anche una mia azione più approfondita con un lavoro di ricerca svolto in commissione insieme ad un collega di opposizione”.
Superato lo scoglio dell’affidamento ad un privato mantenendo pertanto, come sarà invece formalizzato, in continuità col passato, un appalto di servizio, Sergio Firrincieli evidenzia le cose che devono essere aggiustate “dalla possibilità di garantire spazi adibiti alla sponsorizzazione e di utilizzare il bar, dandolo in concessione, ma di non inserire in questo contesto la piscina che è stato e deve rimanere un bene pubblico in mano al Comune anche per le importanti ricadute sociali che esercita, rivolgendosi ai disabili, alle madri in gravidanza, agli anziani oltre che agli atleti, anche medagliati, delle società sportive che vi orbitano. Piuttosto, è stata condivisa la soluzione di affidarsi a un consulente gratuito esterno proveniente dal Coni che si possa occupare di efficientare la struttura visto e considerato che le coop che vi operano si occupano di apertura, chiusura e assistenza alle società senza, però, avere al proprio interno una figura specifica con una preparazione e competenza che, in una struttura di alto livello quale la piscina è, può contribuire a fornire ulteriore valore aggiunto”.
Anche Mario D’Asta avanza le sue proposte in quanto “la concessione di servizio si è rivelato uno strumento efficace che, però, com’è naturale che sia, ha bisogno di essere adattato alle esigenze dei tempi, di essere rivisto. Mi sono battuto e ci siamo battuti, e continuerò a battermi affinché il ticket d’ingresso resti immutato, il servizio migliori e ci sia un capitolato all’altezza della situazione per una città, come la nostra, che deve vedere brillare lo sport sia a livello agonistico che non agonistico. Non si può pensare di non fare attenzione alle esigenze dei cittadini, ancor di più con le esigenze delle fasce deboli che utilizzano la piscina comunale per finalità sociali. E soprattutto non si può gravare sulle spalle delle varie società sportive cui va il merito di reclutare atleti su atleti, che magari tolgono dalla strada, per impiegarli in attività di crescita psicofisica assolutamente meritoria. Alle stesse società bisogna garantire spazi, modi e strumenti per continuare a fare sport di qualità e di livello, così come avvenuto fino ad ora”.
Inevitabile, tuttavia, dopo i toni distensivi nei confronti del primo cittadino, il pungiglione ‘politico’ di Sergio Firrincieli “a dimostrazione di quanto spiazzante, e non concordata con il resto della maggioranza, sia stata la mossa del sindaco il fatto che, fino all’ultimo, il capogruppo della maggioranza ha continuato a difendere l’atto iniziale, non prendendo atto, invece, della giravolta del “suo” primo cittadino. Alla faccia del fare squadra e condividere le scelte. È sembrato che abbiano messo in mano al sindaco documenti da firmare senza che fosse a conoscenza perfettamente dei contenuti. Insomma, si stava facendo fare al sindaco qualcosa che non andava per la strada giusta, così come sembra stia accadendo in numerose altre circostanze. Meno male che, in questo caso, l’opposizione (l’amministrazione dirà il proprio discernimento) ha illuminato il percorso del primo cittadino che come colto dalla luce (a questo servono le stelle) sulla via di Damasco si è ravveduto dello svarione in cui era incappato”. (da.di.)