Si terrà venerdì 25 gennaio alle ore 16 la terza lezione dal titolo “La cultura abitativa dei Greci di Sicilia”, del seminario dal titolo “L’Arte di abitare”, organizzato da BCsicilia, dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Palermo e con il patrocinio del Comune di Bagheria.
Relatore sarà Amedeo Tullio, Archeologo – Università di Palermo. La relazione sarà preceduta dalla presentazione di Franco Miceli, Presidente appcpa, Romina Aiello, Assessore alla Cultura del Comune di Bagheria e Maria Giammarresi, Presidente della Sede di Bagheria di BCsicilia. A tutti gli iscritti verrà rilasciato un attestato di partecipazione al corso. La lezione prenderà in esame il modo di abitare dei Greci, per i quali la casa non era solo un luogo dove risiedere, ma l’insieme delle persone che vivevano in quello spazio, l’habitat in cui si viveva (donde il nostro vocabolo ecologia): case povere e dimore aristocratiche, dove, con un puritanesimo che può sembrare eccessivo, si trovavano, uomini e donne in ambienti separati (Lisia parla addirittura di zone sistemate in piani diversi); ambienti pubblici e privati.
Anche in Sicilia sono state notate caratteristiche simili fin da età arcaica e maggiormente dal IV sec. a.C., come si riscontra prendendo in esame i centri che hanno dato maggiori notizie: Megara Hyblaea, Siracusa, Himera, Gela, Selinunte, Agrigento, Tindari, Morgantina, Halaisa Arconidea e Cefalù. Oggi la nuova metodologia di ricerca ha fatto acquisire nuovi e più consistenti dati che consentiranno di rileggere, almeno in parte, la storia della casa greca e con essa quella degli uomini che vi abitarono. Amedeo Tullio, dopo la laurea in Lettere, si è specializzato in Archeologia presso l’Università di Roma. Ricercatore presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, ha insegnato “Metodologia e tecniche della ricognizione e dello scavo", in varie Facoltà dell’Università di Palermo.
Da anni collabora con la Soprintendenza Archeologica di Palermo, svolgendo un’intensa attività di scavi e ricerche sul terreno: ad Himera, a Cefalù, a Polizzi Generosa, a Gratteri ed a Palermo (Maredolce). Ha curato l’allestimento espositivo del Civico Museo Archeologico di Polizzi Generosa e, recentemente, ha curato il nuovo allestimento epositivo della sezione archeologica del Museo Mandralisca di Cefalù, per il quale, tra l’altro, ha curato, l’importante mostra aptica “Vietato non toccare”che consente ai non-vedenti di valutare direttamente forma e decorazione di alcuni reperti. Come archeologo ha al suo attivo oltre 300 pubblicazioni, tra monografie, relazioni, saggi ed opere di divulgazione scientifica.