Venerdì 25 gennaio a Scicli si è tenuto il Convegno nazionale “Scicli e i Rifiuti”. “Il comune di Scicli non deve pensare a nessuna soluzione da inventare per superare l’emergenza rifiuti del territorio. Basta copiare il modello di Agrigento e di Pollica, in provincia di Salerno.
Sono due esperienze straordinarie che dimostrano come l’economia circolare dei rifiuti è possibile anche in comuni turistici e costieri in Regioni in emergenza come lo è stata la Campania fino a qualche anno fa o come è la Sicilia oggi”. È questo il commento di Alessia Gambuzza, presidente del circolo Legambiente Kiafura di Scicli dopo il convegno nazionale organizzato venerdì scorso al liceo Cataudella con la partecipazione del presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, dell’ex assessore di Agrigento Mimmo Fontana, del sindaco di Pollica Stefano Pisani, dell’assessore all’ambiente di Scicli Lino Carpino e del dirigente dell’SRR di Ragusa Fabio Ferreri.
Nell’iniziativa di rilievo nazionale, in una sala colma da 200 cittadini molto interessati al tema, sono emerse tante soluzioni a portata di mano per il territorio sciclitano. Ad Agrigento grazie alla raccolta porta a porta diffusa su tutto il territorio comunale per i suoi 60mila abitanti la percentuale di differenziata ha raggiunto il 70% negli ultimi mesi del 2018 (è la più alta tra i capoluoghi di provincia del Sud Italia). Anche nei mesi estivi, nonostante le importanti presenze turistiche, la differenziata agrigentina ha mantenuto le elevate percentuali del resto dell’anno, segno che anche i turisti partecipano attivamente purché il servizio sia adeguato e l’informazione capillare. Sono state anche comminate molte multe per chi ha ripetutamente sbagliato la separazione dei rifiuti in casa.
Il sindaco di Pollica Pisani ha ricordato come il suo comune sia molto simile a Scicli: un territorio con il centro abitato in collina e 2 frazioni a mare con un turismo molto importante che fa lievitare il numero di abitanti dai 2.500 nei mesi invernali a oltre 40mila nei mesi estivi. Nonostante questa difficoltà Pollica ha una percentuale che da anni supera il 70% di differenziata e che non cambia durante l’anno. Ogni casa vacanze ha a disposizione il calendario di raccolta, gli operatori della raccolta sono puntuali nel servizio e i vigili urbani sono pronti a fare le multe a chiunque sporchi il territorio con rifiuti abbandonati o per il mancato rispetto dei turni di conferimento delle singole frazioni merceologiche.
Il dirigente dell’SRR Ferreri ha ricordato le eccessive impurità nei rifiuti organici che arrivano all’impianto di compostaggio di Cava dei modicani riaperto da pochi mesi (addirittura pari al 30% del totale dei rifiuti conferiti). Per avere un compost di qualità la percentuale di frazioni estranee all’umido domestico (che poi vanno smaltite in discarica con costi aggiuntivi) dovrebbe essere al di sotto del 5% e pertanto c’è un gran bisogno di informazione per i cittadini da parte dei Comuni ragusani su cosa va conferito nel sacco dei rifiuti alimentari, anche per ridurre i conferimenti in discarica e i costi complessivi del servizio. “A Scicli continua a circolare troppa plastica – conclude Alessia Gambuzza -. Innanzitutto il Comune deve far distribuire dall’azienda di raccolta i sacchi compostabili per la raccolta dell’umido e non quelli di plastica tradizionale che sono vietati per legge da anni.
E poi deve approvare subito la delibera ‘plastic free’ come hanno già fatto diversi comuni siciliani, anche turistici, tra cui Siracusa, Noto, Augusta, Avola, Lampedusa, Pantelleria e Favignana, da far entrare in vigore entro l’estate 2019. Attendiamo infine dal Comune l’attivazione dell’Osservatorio comunale sui rifiuti a cui Legambiente non farà mancare il suo contributo di idee, critiche costruttive e proposte migliorative. Si deve rendere finalmente pulito il territorio cittadino e liberare i cittadini dalla morsa dei rifiuti smaltiti in discariche autorizzate lontane, come quella di Alcamo nel trapanese, con costi esorbitanti o dallo stillicidio di discariche abusive inquinanti per l’ambiente e visivamente terribili per i turisti che visitano la nostra bellissima città. Se c’è la volontà politica da parte del Comune di fare bene, imponendo alla società di raccolta il rispetto del capitolato di appalto, e se i cittadini vengono informati e coinvolti, siamo sicuri che ce la faremo anche qui a Scicli, come già avvenuto ad Agrigento e a Pollica”.