La gestione dell’aeroporto di Comiso resta un fattore strategico per il Sud Sicilia e il Vussia si è allarmato per le dichiarazioni del Presidente della Camera di Commercio del Sud Est, Pietro Agen su un quotidiano economico.
Secondo l’esponente di Confcommercio, l’aeroporto Pio La Torre dovrebbe essere unito nella gestione a Catania, ha un debito nei confronti di Sac, controllata dalla Camera di Commercio di cinque milioni, dovrebbe seguire il destino di privatizzazione di Sac e, in ultimo, dovrebbe avere un collegamento ferroviario con Catania finanziato dalla privatizzazione. “È molto complicato mettere insieme tante notizie e pensare che siano tutte coerenti.” Ha dichiarato Claudio Melchiorre, presidente del Vussia. Il comitato dei viaggiatori rammenta innanzi tutto che Comiso e Catania sono già uniti nella gestione da dieci anni, dei quali solo cinque operativi e sistematicamente in grave perdita. “In casi di questo genere, si fa fatica a pensare che chi ha avuto la responsabilità della crisi abbia in tasca una soluzione per la stessa crisi.”
Non a caso, dicono i viaggiatori del comitato, “negli ultimi mesi abbiamo sistematicamente ricordato che Soaco non è in grado di garantire la continuità aziendale, anche perché ora scopriamo anche che avrebbe ben cinque milioni di debiti nei confronti di Sac. A quale titolo? Quando Sac ha prestato tanti soldi a Soaco? Cosa ne sanno i soci?” Vussia insiste nel chiedere pubblicamente notizie certe sulla situazione dell’aeroporto: “Le ultime informazioni chiare riguardano i bandi andati deserti per le nuove rotte, mentre venti milioni di Euro per la continuità territoriale sarebbero pronti per tenere in vita Birgi e Comiso, senza tenere conto che dal Pio La Torre partono aerei con tassi di riempimento del 97%, segno che la domanda di voli è sostenuta, mentre è l’offerta a mancare.”
Il Vussia si domanda inoltre quale sia il ruolo del Presidente della Camera di Commercio Pietro Agen negli organigrammi delle società aeroportuali, come faccia a conoscere gli intendimenti della ex provincia di Siracusa e del Comune di Catania in merito alla alienazione delle quote della Società aeroportuale catanese, come fa a dire che la Camera di Commercio di Catania, con un deficit di seicento milioni di Euro, possa promettere di realizzare una ferrovia.