E’ un esercito compatto e ordinato quello dei piccoli azionisti e risparmiatori della Banca Agricola Popolare di Ragusa, che si sono trovati loro malgrado ad affrontare una crisi di liquidità delle azioni vendute dalla banca. Un esercito che si è presentato in aula consiliare a Modica, martedì 29 gennaio, per ascoltare il management della Bapr, ribadire la necessità di aprire un dialogo con la banca.
Il direttore generale Saverio Continella davanti all’aula ha fatto riferimento alla “legge del mercato”, in questo caso l’Hi-mtf, che ha provocato un tracollo del prezzo delle azioni da 117,40 euro a 83,50 euro in un anno. “Se la domanda è superiore all’offerta il prezzo sale, se la domanda è inferiore all’offerta il prezzo scende”, ha sottolineato alla platea. Il dottor Salvatore Barrano, del Comitato piccoli azionisti e risparmiatori, ha prontamente replicato: “Questo ‘borsino’ non lo abbiamo deliberato noi. E la banca può intervenire per frenare l’emorragia, come insegna la banca di Ravenna. Se tiene al valore e vuole rispettare l’azionariato, mette a disposizione una cifra e non si ritira dal mercato, come ha fatto un anno fa, dandoci in pasto all’Hi-mtf”.
“Esiste la possibilità di cambiare gli statuti – gli ha fatto eco il presidente del comitato Francesco Iemolo – Ci troviamo a far parte di una società in cui nessuno ha dimostrato di voler risolvere il problema. Non possiamo pensare di avere fiducia nel medico, quando il malato è già morto. Bisogna curarlo mentre è ancora in vita”. “Come ridare fiducia al mercato?”. Salvatore Rando, il primo gilet giallo d’Italia, come lo ha definito il Sole24ore, ha una ricetta semplice quanto efficace. “Il mercato è mercato, sì, ma ora come ora chi acquista le azioni della banca, visto che siamo stati catapultati inconsapevolmente in questa crisi? Potreste mettere in gioco un piatto di lenticchie rispetto al patrimonio: se si vuole con una trentina di milioni la Banca agricola popolare di Ragusa riuscirà ad attuare un piano di rientro riacquistando in questo modo la fiducia, che in questi anni la banca ha perso”.
Tanti gli interventi da parte dell’aula che si è aperta a un pubblico di circa 200 persone, molte rimaste fuori dall’aula. Tutti sono intervenuti nel rispetto delle regole. Ha moderato il presidente del consiglio Carmela Minioto, insieme al sindaco Ignazio Abbate, unico tra i sindaci della provincia a “metterci la faccia”. “Una vergogna l’assenza degli amministratori locali, visto il problema sociale che si è venuto a creare”, ha concluso Rando.