La protesta del 9 febbraio indetta dai sindacati provinciali Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil contro la scelta del governo nazionale che dice no al petrolio di Ragusa, trova sostegno da parte del d Ragusano, il cui segretario Peppe Calabrese si schiera a fianco degli operai occupati nel mondo della filiera del petrolio.
Il neo riconfermato segretario cittadino dem spiega “la proposta di aumentare il canone di concessione di ben 25 volte rispetto all’importo attuale, assieme al blocco delle attività di ricerca avrebbe effetti deleteri per tutto il settore mettendo gravemente a rischio i livelli occupazionali. Fermo restando che continuo a manifestare grosse perplessità per quel che riguarda l’offshore, ho sempre sostenuto, al contrario, la valenza della perforazione a terra, proprio perché siamo una nazione che dipende dal petrolio e, soprattutto, non dimenticando che Ragusa negli ultimi 50 anni ha tratto profitto dal petrolio senza che il territorio fosse rovinato.
Ecco perché mi sento di manifestare la mia vicinanza ai sindacati di categoria per quanto concerne l’eventuale avvio di una vertenza da attivare nei confronti di un governo miope che, pur di fare propaganda politica, rischia di lasciare senza lavoro parecchie persone”. Non indifferente, poi, per Calabrese, la ricaduta economica delle trivellazioni sul territorio “non dobbiamo neppure dimenticare che il nostro Comune, in questi ultimi anni, proprio grazie alle royalties provenienti dalle estrazioni petrolifere, ha introitato milioni di euro che hanno consentito di gestire il bilancio dell’ente locale in una maniera meno problematica”. Ma l’occasione di questo intervento sulla vertenza petrolio serve anche a Peppe Calabrese a togliersi non solo qualche sassolino dalla scarpa ma addirittura un grosso rospo dalla gola, con un attacco nei confronti dell’assessore Giovanni Iacono.
Dice dunque Calabrese “prendiamo atto, poi, del fatto che l’assessore Giovanni Iacono sembra avere cambiato idea rispetto alle idee che, sul tema, manifestava in precedenza. Iacono era più sensibile al problema ambientale quando era di sinistra ed era contrario. Ora, invece, dice tutt’altro sulla questione delle trivellazioni a terra, forse perché è diventato uomo di governo, in assoluto contrasto con quanto affermava un tempo. Per la serie, come si cambia per non morire”. Il cronista non può fare a meno di constatare che in quasi tutti i comunicati stampa del segretario Pd ragusano, soprattutto in quelli di pertinenza amministrativa locale, non manca mai un accenno polemico a Giovanni Iacono, e alla sua scelta di aderire, fin dal periodo elettorale, alla maggioranza che ha portato all’elezione di Cassì a sindaco.
Forse che forse Calabrese porta ancora legato al dito il mancato accoglimento della sua risposta positiva all’appello di Partecipiamo per la discesa in campo unitaria dei movimenti e liste civiche? E ora come reagirà Giovanni Iacono? (da.di.)