Definisce “una scelta scellerata” quella di rimuovere i bracci artistici installati nel tratto che dall’incrocio di Ibla prosegue sino all’ospedale Maria Paternò Arezzo. A parlare così è l’associazione Ragusa in Movimento presieduta da Mario Chiavola, che chiede “che fine hanno fatto i corpi illuminanti a braccio che erano installati nel tratto di strada citato” dopo avere preso atto, grazie alla segnalazione di alcuni cittadini, che nei giorni scorsi questi bracci artistici, artigianalmente lavorati, dall’indubbio valore storico, sono stati tolti e al loro posto sono stati collocati degli squallidi bracci con la lampada.
E Chiavola insiste “stiamo parlando di lampade con isolatori in porcellana anni Cinquanta che avrebbero potuto costituire l’adeguata scenografia per un film ambientato nei decenni passati. Sembra che l’ufficio comunale competente abbia dato delle spiegazioni legate al fatto che le vecchie lampade non avrebbero illuminato in maniera sufficiente il tratto di strada in questione. E, però, si sarebbero potute adattare delle nuove lampade e non certo sostituire il braccio artistico che risulta essere una perdita di una certa gravità per la nostra città. Sarebbe curioso sapere che cosa ne pensa la Sovrintendenza e se ha per caso autorizzato la rimozione dei bracci in questione.
Chiediamo, quindi, spiegazioni al Comune per capire se questi bracci siano stati conservati oppure se sono stati distrutti. Aspettiamo indicazioni dall’ente di palazzo dell’Aquila e ci riserviamo di approfondire ulteriormente la materia perché riteniamo che non sia possibile fare perdere alla città questi inequivocabili segnali del passato che fu e che, in questo modo, si rischia di cancellare del tutto”. (da.di.)