Sulle carenze e criticità dell’appalto rifiuti a Ragusa interviene il movimento Italia in Comune che punta decisamente l’indice accusatorio contro la passata amministrazione grillina e si spinge fino a parlare di “ombre” sull’appalto e a dire che “anche negli aspetti di legalità della gestione dei rifiuti Ragusa non è più l’isola nell’isola”.
Del resto Italia in comune sembra avere le carte in regola per mettere il naso sulle procedure della gara stante che sia il suo presidente ragusano Gianflavio Brafa che il coordinatore locale, Claudio Conti, sono stati entrambi assessori nella prima fase dell’amministrazione Piccitto, salvo essere dopo pochi mesi defenestrati. I due esponenti di Italia in comune dunque cominciano con l’affermare che “l’appalto rifiuti a Ragusa è il più grande appalto mai aggiudicato in città al quale hanno partecipato soltanto due ditte, segnale che in Sicilia opera un cartello dove le ditte non si pestano i piedi e si spartiscono il territorio.
Già questa situazione avrebbe dovuto fare alzare il livello di attenzione da parte delle istituzioni, ma non è avvenuto. Ora si apprende, da notizie di stampa, che l’appalto risulta viziato da palesi e gravi irregolarità già nella fase di gara, con la commissione aggiudicatrice che sembra non essersi accorta di nulla e non ha escluso le ditte i cui documenti erano irregolari. Ma se ciò è grave, ancora più grave è l’aver concesso all’ATI vincitrice, da parte dell’amministrazione M5S, modifiche al capitolato d’appalto non consentite né dai documenti di gara né dalla normativa europea. Tali concessioni hanno prodotto un evidente peggioramento del servizio rispetto a quello previsto ed evidenti e consistenti risparmi per la ditta vincitrice a scapito dei cittadini che anche questa volta sono stati considerati come polli da spennare”.
Brafa e Conti entrano poi nei dettagli e ricordano che “l’ordinanza sindacale del Sindaco Piccitto del 4 maggio 2018 è grave perchè non solo ha modificato il capitolato d’appalto avvantaggiando il gestore, ma lo ha fatto violando le norme contenute nel regolamento rifiuti approvato all’unanimità dal consiglio comunale di Ragusa nel 2016 compreso il M5S. Sulla gestione dei rifiuti è crollata la presunta diversità e onestà intellettuale propagandata dai 5S. L’amministrazione comunale M5S si è mossa nella più totale continuità con il passato: profitti ai privati e perdite al pubblico (quel popolo del quale ci si riempie immeritatamente la bocca). Un esempio classico di cattiva gestione della cosa pubblica da parte di chi aveva promesso tutto il contrario solo per acchiappare un po’ di voti.
E suonano come un’offesa all’intelligenza dei cittadini le frequenti lamentele dei consiglieri comunali del M5S sulla gestione dei rifiuti. Se il servizio funziona male e la città è invasa da sacchetti abbandonati dovunque è tutta colpa della vecchia amministrazione del M5S che ha consentito che l’impresa consegnasse alle famiglie contenitori più piccoli e del tutto insufficienti alle necessità con conseguenti risparmi non dovuti e, che lasciasse senza contenitori una parte non marginale della città, soprattutto nel centro storico”. Insomma, concludono i due esponenti al vertice di Italia in comune Gianflavio Frafa e Claudio Conti “un grande scandalo che costerà qualche milione di euro in più alla città e tasse più elevate ai cittadini soprattutto i più poveri, e verso il quale il leader provinciale del M5S mantiene un silenzio imbarazzante”.(da.di.)