La Procura di Ragusa ha formalmente iscritto nel registro degli indagati per il reato di omicidio stradale M. L. T., l’automobilista settantenne di Modica che il 31 gennaio 2019 ha travolto e ucciso la studentessa appena diciottenne Vanessa Denaro, anche lei modicana.
Il Pubblico Ministero titolare del procedimento penale, la dott.ssa Monica Monego, ha inoltre ritenuto necessario procedere ad un accertamento tecnico irripetibile in ordine alle cause della morte della ragazza al fine di ricostruire la dinamica e le responsabilità del tragico incidente, avvenuto a Modica in via Rocciola Scrofani, nei pressi del centro sportivo Airone. La giovane, che frequentava la quinta superiore all’istituto alberghiero “Principi Grimaldi”, all’incirca alle 14.30 di quel maledetto 31 gennaio stava tornando a casa da scuola in sella al suo scooter: indossava regolarmente il casco, che purtroppo non le è bastato, e procedeva anche a bassa velocità.
All’improvviso, però, è piombata su di lei l’Audi Q3 condotta dall’indagata, che proveniva dal senso opposto di marcia, di ritorno da Catania, e con a bordo anche il marito della donna, un notissimo docente universitario e studioso dell’ateneo catanese. La vettura, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe inspiegabilmente invaso la corsia opposta travolgendo e schiacciando contro il muretto che delimita la strada la scooterista, colpevole solo di essersi trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. Sarà comunque l’Ingegner Roberto Piccitto, il Ctu scelto dal Sostituto Procuratore, a chiarire esattamente cosa sia successo.
I familiari di Vanessa, distrutti dal dolore per la sua perdita, chiedono appunto che si faccia piena luce sui tragici fatti e per questo, attraverso il consulente personale Salvatore Agosta, si sono affidati a Studio 3A-Valore Spa, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro e nella tutela dei diritti dei cittadini, che metterà a disposizione come consulente di parte della famiglia per le operazioni peritali l’ingegner Michele Marcosano, di Messina.