Confartigianato Sicilia dice la sua sulla nuova finanziaria nazionale e chiede di rivitalizzare il tessuto delle piccole imprese, foraggiare l’apprendistato e incrementare gli investimenti pubblici e privati. È un giudizio in chiaroscuro quello che l’associazione degli artigiani siciliana, esprime sulle misure della manovra economica.
E se da un lato viene accolta positivamente la riduzione delle tariffe Inail a carico degli artigiani o ancor di più lo sblocco degli investimenti pubblici per i piccoli Comuni oppure ancora la proroga dell’esonero contribuivo totale per le nuove assunzioni, preoccupano invece i capitoli che riguardano il reddito di cittadinanza o anche la mancata proroga del blocco degli aumenti dei tributi e delle addizionali attribuiti alle Regioni e agli enti locali. Confartigianato boccia quindi le misure sul reddito di cittadinanza e la revisione del sistema previdenziale, che distolgono risorse preziose che sarebbe stato meglio destinare al sostegno dello sviluppo imprenditoriale e garantire la crescita economica. Provvedimento di natura assistenziale, quello del reddito di cittadinanza, che può provocare effetti distorsivi sul mercato del lavoro, con il rischio di peggiorare il tasso di irregolarità dell’occupazione e di deprimere le iniziative imprenditoriali.
“Sarebbe stato più utile concentrarsi sul lavoro di cittadinanza – dicono Giuseppe Pezzati e Andrea Di Vincenzo, rispettivamente presidente regionale e segretario regionale di Confartigianato Sicilia –, perché è il lavoro che crea reddito. E non andrebbe mai trascurato l’apprendistato, la strada maestra per favorire l’occupazione giovanile, lo strumento più adatto a soddisfare le esigenze formative dell’artigianato e delle piccole imprese, la ‘palestra’ in cui i giovani studiano e si preparano ad entrare in un mercato del lavoro che richiede competenze tecniche evolute imposte dalla rivoluzione digitale”. E sempre sul fronte dell’occupazione, semaforo verde per la norma che proroga l’esonero contributivo del 100%, nel 2019 e 2020, per neo assunti, entro i 35 anni di età nelle Regioni del Mezzogiorno. Un esonero contributivo che si applica anche ai neo assunti con età superiore a 35 anni purché privi di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi.
Importante anche la norma sulla revisione delle tariffe Inail. La rimodulazione permette di ridurre il costo del lavoro ed eliminare i costi impropri e ingiusti che appesantiscono i bilanci delle imprese e sottraggono risorse agli investimenti e allo sviluppo. La Legge di Bilancio amplia la platea dei fruitori degli incentivi della misura Resto al Sud, per favorire la nascita di nuove imprese nel Mezzogiorno. Una buona misura secondo Confartigianato, che “conferma l’impegno a promuovere lo sviluppo del Mezzogiorno puntando sulle potenzialità dell’artigianato e delle piccole imprese per far ripartire il mercato del lavoro e ridurre il tasso di disoccupazione nelle regioni meridionali”. Accolta con entusiasmo anche la misura che innalza la soglia che concede la possibilità, per le stazioni appaltanti, di procedere all’affidamento di lavori di importo fino a 150.000 euro mediante affidamento diretto.