Il sottosegretario al Mef, Alessio Villarosa ha incontrato a Ragusa i risparmiatori e piccoli azionisti della Banca agricola popolare di Ragusa ed ha portato una ventata di ottimismo rispetto ad una situazione che è precipitata in tre anni, determinando la mancanza di liquidità delle azioni.
“Diamoci un mese, ha dichiarato Villarosa, assicurando che nel giro di poco tempo verranno messe in piedi soluzioni per i risparmiatori, che il Comitato dei risparmiatori Bapr ha ritenuto molto valide”. Un mese di tempo, per avere risposte rispetto alla impossibilità di vendere le azioni e di rientrare in possesso dei capitali investiti. Trascorso il quale, lo stesso rappresentante del governo tornerà a battere il chiodo con Banca d’Italia e farsi primo promotore dell’istanza di migliaia di risparmiatori siciliani (sono 18mila gli azionisti della Bapr). Nel frattempo il sottosegretario ha dato la propria disponibilità per aprire un tavolo tecnico al Mef di Roma, sui problemi della Popolare di Ragusa.
Sui dettagli della “exit strategy” proposta da Banca d’Italia sul caso Bapr, l’onorevole Villarosa ha mantenuto il riserbo, ma ha sottolineato “per la prima volta sono uscito soddisfatto da un incontro con Banca d’Italia, che ha anche fatto pressioni alla Bapr per migliorare i rapporti con gli azionisti. Certo sapere che c’è stata una diffida nei confronti di uno di voi mi duole molto e me ne occuperò personalmente”. Duro l’intervento di Francesco Iemolo, esponente del comitato risparmiatori e piccoli azionisti della Banca. “Non possiamo accettare ricatti e non possiamo più attendere. Riteniamo che le azioni vadano rivalutate e valorizzate e che la Bapr vada commissariata per valutare se ci sono state anomalie nella gestione”. “Vogliamo sapere – ha dichiarato Corrado Vizzini, del comitato – quali somme ha finora chiesto la Banca per il riacquisto delle proprie azioni. Noi chiediamo un rientro magari spalmato in un tempo congruo dei nostri risparmi”.