Extra, ex, strano, straniero, estraneo: quale lo stato d’animo di un agente alieno piombato sul palcoscenico. Quale la riflessione sul nostro essere “senza dimora” in questo mondo. In una veste inusuale, allo Spazio Naselli di Comiso, mercoledì 27 febbraio, alle ore 21.00, un bravissimo Francesco Mandelli si mette alla prova con lo spettacolo “Proprietà e atto (esilio permanente)”.
Un monologo per un uomo che viene da qualche parte imprecisata e che è arrivato qui, scritto da quel geniale drammaturgo del teatro minimale americano, finalista Pulitzer per la sezione Teatro nel 2005, che è Will Eno. Un testo complesso, tra aneddoti e visioni particolari, tradotto da Chiara Maria Baire, che, come chiarisce lo stesso autore, è idealmente un terzo tempo, dopo Thom Pain e Lady Grey, di riflessione sull’esistenza e il valore del tempo nelle nostre vite. Con la regia di Leonardo Lidi, lo spettacolo è una co-produzione BAM Teatro e la Corte Ospitale.
Il nostro essere senza dimora in questo mondo, l’impronta delle parole nella quotidianità, la memoria e la solitudine in una vita che è stato di esilio permanente: attraverso l’ironia, il sarcasmo e quelle disgressioni poetiche tipiche della scrittura di Eno, “Proprietà e atto” ci ricorda l’inadeguatezza dell’essere umano su quel palcoscenico che si chiama esistenza. A sorprendere sarà un eccellente Francesco Mandelli, in una veste assolutamente nuova: volto noto al grande pubblico per il successo della sit-com televisiva “I soliti idioti”, poi divenuta campione d’incassi sul grande schermo con due diverse pellicole, Mandelli è anche regista, musicista, conduttore televisivo e scrittore.