La settimana che si va a chiudere è stata caratterizzata da un intenso e a volte duro dibattito sulle tasse locali a Ragusa, dovuto anche e soprattutto all’arrivo ai contribuenti cittadini della Tari e del canone idrico che per causalità, ma anche per mancata attenzione da parte dell’amministrazione civica, riportano la scadenza della prima rata (su un totale di tre per la Tari e di due per il canone idrico) nello stesso giorno, ovvero il 28 febbraio.
Ed è proprio a questa doppia scadenza che si appiglia il consigliere del M5 Alessandro Antoci per criticare l’amministrazione Cassì. Dice infatti il consigliere pentastellato “i cittadini saranno costretti ad un ulteriore sacrificio per il pagamento puntuale delle due scadenze. Ma non si potevano differenziare le scadenze, posticipando ad esempio l’acconto Tari al 31 marzo? Sulla questione ho anche fatto un intervento in Consiglio comunale. Nessuna risposta, però, da parte dell’amministrazione comunale. E’ fin troppo evidente che non hanno pensato a questo ulteriore disagio per i cittadini che, già a fine mese, a parte le due di cui abbiamo parlato, devono fronteggiare altre scadenze.
E poi, a proposito di disagi, non possiamo non continuare ad evidenziare quelli che, a parte gli impegni, finora presi solo a parole, dell’amministrazione comunale, si continuano a reiterare all’ufficio tributi dove, se non ci sarà un’azione decisa da parte del Comune, la situazione rischia di sfuggire di mano”. E proprio sulla “difficile situazione esistente all’ufficio tributi”, torna ad intervenire, a distanza di qualche giorno, la sezione ragusana di CasaPound Italia. Secondo il coordinatore provinciale Giuseppe Iacono, infatti, “il partito della tartaruga frecciata prende atto che nessun tipo di intervento è stato effettuato all’ufficio Tributi di via Spadola dove era stato chiesto di regolamentare e potenziare l’accesso negli uffici. Ancora numerose persone hanno segnalato problemi a non finire. Sempre in questi giorni, il sindaco, durante una conferenza stampa, ha dichiarato di avere ben presente la questione e che il Comune si sta organizzando per dare delle risposte”.
E Iacono conclude “speriamo che queste risposte arrivino presto perché non se ne può più. I cittadini ragusani sono chiamati ad adempiere ai doveri di buon contribuente ma si trovano a fronteggiare un vero e proprio muro di gomma burocratico che impedisce a ciascuno di loro di gestire queste difficoltà con calma e nella migliore situazione possibile. Torniamo a chiedere all’amministrazione comunale di intervenire con rapidità e celerità per eliminare i disagi”. A prendersi l’onere di rispondere a tali critiche è direttamente, sulla sua pagina personale social il sindaco Peppe Cassì che, per prima cosa, a proposito delle code negli uffici tributi, precisa “la nostra azione è anche finalizzata alla riduzione delle code agli uffici, ai quali abbiamo stimato si sono rivolti oltre 6.000 contribuenti in pochissimo tempo, anche a fronte delle 41.166 famiglie che hanno ritirato i kit per la differenziata grazie alla regolarità delle proprie posizioni Tari.
Una situazione che ho vissuto personalmente e di cui mi scuso. Queste le iniziative che abbiamo predisposto: programma di assunzione di personale; creazione di una rete di collaborazione di Caf e Patronati; sportelli telematici; implementazione di servizi di digitalizzazione con PagoPA, che permette di procedere con il pagamento di alcune imposte con pochissimi click. Basta accedere al Portale del Contribuente su www.comune.ragusa.gov.it , registrarsi e completare la procedura”. Ma l’intervento del primo cittadino mira anche a fare chiarezza sulle tasse a proposito delle quali afferma “aumenti no, semmai semplificazioni e riduzioni” spiegando che la situazione dei tributi prevede per la Tari un meno 5% per tutti, per IMU e TASI: meno 0,1 per Immobili Cat. A/10 (uffici e studi privati da 10,1 per mille a 10 per mille); meno 0,6 per Immobili Cat. C (negozi, laboratori e uffici produttivi da 9,6 per mille a 9 per mille); meno 0,6 per Aree edificabili (da 10,6 per mille a 10 per mille); accoppiati ad uno stop ai privilegi in quanto gli immobili di categoria B/2 e B/6, finora esenti a prescindere, saranno tassati del 9 per mille se utilizzati per attività con fini di lucro.
Quindi Cassì ricorda che per la TOSAP è prevista l’esenzione fino a 1m dall’attività mentre saranno declassate parecchie vie a 2^ e 3^ categoria, con conseguente riduzione della tassazione (in media del 30%) per attività e cantieri edili. Infine si torneranno a pagare i passi carrabili, ma con costi inferiori rispetto al passato proprio per via della declassazione e vincolando gli introiti alla manutenzione di strade e marciapiedi. Un’ultima parola poi per il servizio idrico integrato in ordine al quale sarà allargata la fascia agevolata, prima per i consumi 0-30mc adesso 0-55mc”. (da.di.)